Livelli bassi di mercurio nei pesci non sono nocivi per la nostra salute, tuttavia, l’OCU fornisce dei dati più precisi, alcuni mettono in allarme.
Livelli bassi di mercurio nei pesci non sono nocivi per la nostra salute, tuttavia, l’OCU fornisce dei dati più precisi, alcuni mettono in allarme. L’Organizzazione dei Consumatori e degli Utenti (OCU) ha analizzato numerose specie di pesci e di molluschi, quelli che solitamente finiscono sulle nostre tavole, fornendo un elenco preciso sul contenuto di mercurio tracciato in ogni specie.
Il mercurio è una sostanza tossica rilasciata dalla stessa crosta terreste e anche dagli sversamenti inquinanti dell’uomo in mare. A bassi livelli, il mercurio non presenta gravi danni per il nostro organismo, ma bisogna sempre fare attenzione a ciò che si mangia. Assunto in forti dosi, il mercurio intacca il sistema nervoso centrale, causando gravi problemi di salute.
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Livelli di mercurio nei pesci, quali ne contengono di più
Il mercurio potrebbe intaccare il sistema centrale nervoso, procurando problemi soprattutto a bambini piccoli, oppure nei feti, compromettendone il normale sviluppo. Inoltre, tra gli effetti indesiderati che questa sostanza inquinante genera sono stati riscontrati disturbi all’udito, aumento di massa grassa e problemi nelle funzioni locomotorie. Bisogna sapere che più il pesce che consumiamo è vecchio e grosso e più c’è alta concentrazione di mercurio.
I pesci più grandi, nonché tra i più consumati, ne contengono in forti dosi. Questo perché, essendo di grandi dimensioni, di nutrono di pesci piccolini e di altre sostanze, che a loro volta contengono basse dosi di mercurio. Sommando le basse dosi nel tempo, però, queste si accumulano, diventando un problema. Tra i pesci più contaminati e pericolosi per la nostra salute, troviamo:
- Pesce spada (0,97 mg/kg di mercurio)
- Tonno rosso (0,38 mg/kg)
- Cernia (0,46 mg/kg)
- Anguilla (0,19 mg/kg)
I limiti di mercurio imposti dalla Comunità Europea
Il pesce spada è uno dei pesci più mangiati in Europa, ma che contiene un elevata quantità di mercurio. A seguire, troviamo il tonno rosso, il quale, nonostante i tanti benefici, risulta una specie fortemente contaminata. In particolare, le specie di tonno più nocive sono quelle tropicali, atlantiche e indiane.
In lista troviamo la cernia, un pesce di grosse dimensioni, considerato molto pregiato. Si tratta di un pesce ricco di Omega 3, di minerali e di vitamine, molto nutriente, ma anche dotato di alto contenuto di mercurio. E così l’anguilla, che si dice faccia bene per il sistema cardiovascolare. Anche questa, però, è colma di mercurio. Nonostante tutto, però, questi pesci sono presenza fissa sulle tavole, ma sono davvero sicuri?
I limiti massimi di mercurio, imposti dalla UE nel 2001 secondo le linee guida dell’EFSA, sono 1,00 mg/kg: per quanto riguarda anguilla, luccio, scampi, scorfano, orata, storione, pesce spada e tonno. Il pesce spada, dunque, sfiora il limite massimo consentito di livelli di mercurio. Tutto questo per ricordare che non bisogna mai eccedere con le dosi.
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Se il pesce fa bene alla salute, essendo ricco di Omega 3 e tanti altri valori nutrizionali, bisogna limitarne il consumo. Meglio scegliere specie più sicure e con contenuti di mercurio meno elevati. Per quanto riguarda le specie ittiche, meglio consumarne massimo una volta al mese.