Riciclare bottiglie di plastica è pericoloso per la salute? Le ultime ricerche

Secondo un’ultima ricerca, sembrerebbe che riciclare le bottiglie di plastica possa nuocere alla salute. Vediamo perché. 

Riciclo sicuro
Bottiglie di plastica (Adobe Stock)

Un gruppo di ricercatori degli Stati Uniti ha voluto testare gli effetti della plastica riciclata sulla salute dell’uomo. I risultati non sono stati ottimali, in quanto sembrerebbe che un uso prolungato della plastica riciclata rilasci più sostanze chimiche nelle bevande. Tutti i dettagli.

Riciclare la plastica: bene per l’ambiente, ma pericoloso per l’uomo

I ricercatori hanno scoperto che un tipo di bottiglia di plastica riciclata, molto utilizzato, rilascia nel suo contenuto più sostanze chimiche potenzialmente dannose rispetto alle bottiglie di nuova produzione.

Plastica
Supermercato (Pixabay)

I ricercatori della Brunel University di Londra hanno trovato 150 sostanze chimiche che si riversano nelle bevande dalle bottiglie di plastica, e 18 di queste sostanze sono state trovate a livelli superiori alle normative.

Inoltre, hanno scoperto che le bevande imbottigliate con polietilene tereftalato (PET) riciclato contenevano concentrazioni più elevate di sostanze chimiche rispetto a quelle imbottigliate con PET nuovo, il che suggerisce che i problemi del processo di riciclaggio possono essere la causa della contaminazione. A questo proposito, i ricercatori chiedono metodi di riciclaggio più accurati per rimuovere le sostanze chimiche potenzialmente dannose.

Potrebbe interessarti anche: La pellicola per alimenti contiene plastiche: le 4 alternative più sicure

PET termoplastico: cos’è

Il PET termoplastico è il terzo tipo di plastica più utilizzato per gli imballaggi alimentari e uno dei suoi usi finali più popolari è quello delle bottiglie per bevande monouso. Queste bottiglie sono anche una delle forme di rifiuti di plastica più comunemente trovate, il che ha portato a una serie di iniziative per aumentare i livelli di riciclaggio del PET. Una recente direttiva dell’UE ha chiesto che le bottiglie in PET contengano almeno il 30% di contenuto riciclato entro il 2030.

Ma il PET è anche noto per essere la fonte di una serie di potenziali contaminanti chimici, tra cui gli interferenti endocrini come il bisfenolo A, che possono causare disturbi riproduttivi, problemi cardiovascolari e cancro, oltre ad altri effetti negativi.

Potrebbe interessarti anche: I supermercati continuano ad inquinare con la plastica, i meno virtuosi

I ricercatori hanno esaminato 91 studi provenienti da tutto il mondo sulla contaminazione chimica delle bottiglie di plastica. La dottoressa Eleni Iacovidou, docente del Brunel’s centre for pollution research and policy, che ha guidato lo studio, ha dichiarato che queste sostanze chimiche possono provenire da varie fonti.

Ad esempio dai catalizzatori e gli additivi utilizzati durante la produzione e la degradazione durante la produzione del PET, nonché la degradazione che può avvenire durante il ciclo di vita di una bottiglia.

Secondo il documento molti dei contaminanti trovati nelle bottiglie in PET riciclate sono il risultato della contaminazione della materia prima, comprese le etichette.

I ricercatori hanno scritto: “Questa evidenza implica che i prodotti altamente riciclabili, come le bottiglie per bevande in PET. Queste possono essere inadatti al riciclaggio a ciclo chiuso se mal progettati”.

Il progetto di rivoluzione ambientale dei ricercatori

In particolare, per ridurre il numero di sostanze chimiche presenti nelle bevande in bottiglia, lo studio suggerisce l’utilizzo di una tecnologia nota come “super pulizia“, che utilizza un processo in tre fasi. L’obbiettivo è pulire la vecchia plastica prima del riciclaggio: un lavaggio ad alta temperatura, un lavaggio con gas e un lavaggio chimico.

Iacovidou ha dichiarato che i processi di riciclaggio includono già la pulizia delle bottiglie prima di trasformarle in materia prima secondaria da utilizzare. Investendo in nuove tecnologie di super pulizia, si può massimizzare la probabilità di decontaminare il PET riciclato a livelli simili a quelli del PET vergine.

Come sempre, però, la soluzione definitiva al problema è che la società inizi a porre fine all’uso del PET, ha detto Iacovidou.

Secondo il ricercatore, dovremmo iniziare a pensare a come evitare l’uso di bottiglie di PET nelle nostre case, investendo, ad esempio, in filtri per l’acqua. O ancora in grandi contenitori per l’acqua e imparando a smaltire correttamente i nostri rifiuti di plastica.

Se riduciamo il nostro consumo di PET, allora spingeremo il cambiamento più in alto nel sistema. Una minore domanda equivale a una minore produzione.

Gestione cookie