Infarto: il rischio è maggiore con questo gruppo sanguigno

Il gruppo sanguigno può essere determinante per alcune malattie, ad esempio il rischio è maggiore per l’infarto con questo.

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Analisi del sangue (Pexels)

L’infarto è una delle principali cause di morte perché può accadere che possa arrivare all’improvviso, senza nessuna avvisaglia, ed essere molto grave. Un infarto significa che una parte del cuore non riceve abbastanza ossigeno e inizia a morire. Naturalmente, le cause di questo fenomeno possono essere diverse.

Gli studi stanno andando avanti di continuo su questo argomento, soprattutto per cercare il più possibile forme di prevenzione in modo da evitarlo il più possibile. A questo proposito, forse non tutti sapete che un infarto può arrivare con un rischio maggiore in base al proprio gruppo sanguigno. Gli ultimi studi hanno evidenziato la possibilità che il gruppo sanguigno possa influenzare la presenza di alcune malattie.

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Ma scopriamo le ultime novità riguardo le ultime ricerche degli studiosi su questo argomento e scopriamo quale gruppo sanguigno aumenta le probabilità di avere un attacco di cuore. Qui di seguito troverete tutti i dettagli.

Infarto: il rischio è maggiore con questo gruppo sanguigno, lo studio

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Provetta, campione di sangue (Pixabay)

La nuova ricerca che si concentra sui gruppi sanguigni in relazione ai rischi di eventuali specifiche malattie è stata pubblicata sull’American Heart Association. I ricercatori hanno stabilito che chi ha un gruppo sanguigno A oppure B è più a rischio di questi problemi che riguardano il cuore: infarto, arresto cardiaco e occlusioni.

Per quanto riguarda le prime due, i gruppi A e B hanno un 8% in più di sviluppare un infarto e un 10% in più di sviluppare un arresto cardiaco. Il dato che preoccupa maggiormente, invece, è quello delle occlusioni venose. Pare che questi due gruppi sanguigni abbiano un 51% in più di rischio che possano verificarsi rispetto al gruppo 0.

Servono maggiori indagini, tuttavia, la Dott. Hilde Groot, a capo del gruppo di studio olandese dell’Università di Groningen ha dichiarato che queste informazioni possono essere molto importanti per i medici di base per la prevenzione delle malattie cardiache nei propri pazienti.

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Non c’è bisogno di allarmarsi se si hanno questi gruppi sanguigni. L’importante è mangiare bene, fare esercizio e, soprattutto in presenza di problemi o dopo una certa età, fare controlli medici periodici per tenere sempre sotto controllo la propria salute.

 

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