Gli alimenti indicati come “naturali” al supermercato non sono naturali, ecco cosa dicono i test di laboratorio.
Quando andiamo a fare la spesa al supermercato, il nostro supermercato di fiducia, capita spesso di trovare in alcuni prodotti la scritta “naturale” oppure “nostrano”. Questo ci rassicura, ci invita a comprarlo con la quasi sicurezza che si tratti di un prodotto naturale, appunto. Ma la realtà è un po’ diversa.
Di fatto, sono nominazioni che non esistono. Non ci sono norme che regolano questa abitudine, anche se si è diffusa ormai in tutti i punti vendita di generi alimentari. Le regole della comunità europea non prevedono questa classificazione e, quindi, non sarebbe permessa. Invece, a volte capita di vedere scaffali pieni di prodotti con questa scritta.
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L’allarme su questo argomento è stato lanciato dalla Safe, organizzazione non governativa di Bruxelles. Questa organizzazione ha reso chiaro il concetto e ha indagato. Ma vediamo tutti i dettagli che è riuscita a scoprire qui di seguito.
Questi alimenti, con la denominazione “nostrano” o “naturale”, sono molto diffusi e li vediamo spesso. Questo crea l’illusione nei consumatori che si tratti di un prodotto del tutto naturale. Può accadere su un tipo di brodo, sul pollo. Molti degli ingredienti contenuti in questi prodotti non sono affatto naturali, ma derivati da processi chimici.
Il mancato obbligo di specificare e di distinguere tra ingredienti sintetici e naturali è la causa di questo equivoco diffuso. Luigi Tozzi, vicedirettore della Safe, ha dichiarato che purtroppo è lecito commercializzare le sostanze sintetiche come naturali con le regole vigenti. Ma questo è un problema. Infatti, zeaxantina, carotenoide, melatonina sono sostanze naturali, è vero, ma sono poi presenti nella versione sintetica. Così come accade con i nitrati.
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A volte c’è la scritta “senza additivi”, ma ci sono nitrati sintetici derivati dagli spinaci. Un altro caso riguarda l’acido citrico. Deriva dai limoni ed è naturale, ma arriva negli alimenti attraverso dei processi biotecnologici. Quindi alla fine non è del tutto naturale. L’associazione porterà avanti questa battagli per avere maggiore trasparenza e precisione che possa andare a vantaggio dei consumatori. Devono sapere che cosa acquistano e devono saperlo nel dettaglio.