Cerchiamo di capire meglio se mangiare il tonno crudo è rischioso oppure no in base a quello che dicono gli esperti.
In Italia non c’è l’usanza di mangiare il tonno crudo, tuttavia si è diffusa negli ultimi anni nel Paese la tradizione asiatica e questa lo prevede. Ci sono moltissimi ristoranti spersi nel territorio cinesi o giapponesi in cui mangiare prodotti tipici e uno di questi è il tonno crudo. Ci sono diverse preparazioni di questa cucina che lo prevedono come il sushi.
Ci sono moltissime persone che non si fidano e che pensano sia rischioso mangiare il pesce crudo, ma quanto c’è di vero? È vero se non viene trattato nel modo giusto. Questa è la verità. Quindi, per non correre rischi ci sono delle accortezze che bisogna assolutamente avere e rispettare.
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Allora avrete già capito che mangiare il tonno crudo si può, ma solo se si rispetta una certa procedura che non metta il prodotto a rischio. Qui di seguito cercheremo di capire quali sono i passi da fare, i possibili pericoli e come fare per evitarli.
Tonno crudo: il procedimento giusto per evitare i pericoli
Il batterio che si può facilmente annidare nel pesce crudo è l’anisakis. Questo parassita, se ingerito dall’uomo, può fare gravi danni e portare anche alla morte. Dunque, quello che bisogna fare è evitare di formare l’habitat ideale per questo essere. Per farlo è necessario sottoporre il prodotto a congelamento costante. In particolare, si deve usare una temperatura di -35° e mantenerla per più di 15 ore.
A queste condizioni il parassita non sopravvive. Se, però, si mantiene il tonno ad una temperatura più alta, diciamo -20°, allora bisogna allungare il tempo di permanenza a più di un giorno. Se non siamo sicuri che dove compriamo il prodotto abbiano rispettato queste regole bisogna farle assolutamente a casa. Aspettato il tempo giusto, è il momento di pensare anche ad un corretto scongelamento e questo deve avvenire sempre a freddo (in frigorifero).
Anche nella cottura ci sono delle accortezze ben precise, come utilizzare degli acidi per cercare di creare un ambiente ostile per i parassiti. Per farlo basterà del succo di limone. Se non viene cotto, l’importante è non interrompere mai il processo di congelamento e poi di scongelamento. Se queste regole vengono seguite il prodotto sarà sano.
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Gli esperti, però, consigliano che è meglio evitare di assumerlo in particolari circostanze. Ad esempio, se una persona è immunodepressa e se è in gravidanza. Potrebbero comunque esserci delle cariche batteriche che queste persone non sarebbero in grado di fronteggiare e di evitarne il pericolo.