Se gli antibiotici che ti ha prescritto il medico sono risultati poco efficaci la causa potrebbe essere una dieta sbagliata. Lo rivela un recente studio.
Durante la tua vita ti sarà capitato almeno una volta di assumere degli antibiotici (se invece non è successo allora meglio così). E magari ti sei anche chiesto per quale motivo non hanno fatto l’effetto tanto atteso?
Beh, sappi che la ragione potrebbe avere a che fare con una dieta poco consona. D’altronde vediamo molto spesso quanto l’alimentazione abbia sempre un’importante influenza sui nostri problemi di salute.
Dunque non è difficile pensare che anche durante l’assunzione di una terapia farmacologica quale un antibiotico la dieta sia un aspetto da tenere in considerazione. Ma vediamo insieme lo studio che è stato fatto di recente proprio sulla relazione che intercorre tra l’assunzione degli antibiotici e la dieta da seguire.
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Gli antibiotici fanno senz’altro bene nel caso in cui ci sia un’infezione batterica in corso. Però non è detto che l’effetto sperato sia esattamente quello ottenuto. Ciò può dipendere dalle caratteristiche soggettive di ognuno di noi ma a quanto pare anche dalla dieta che seguiamo. Lo ha messo in luce uno studio che ha dimostrato come le abitudini malsane a tavola siano in grado di influire sulla buona riuscita della terapia antibiotica. Allo stesso modo, la ricerca ha fatto presente come mangiare fibre solubili possa agevolare l’assorbimento degli antibiotici da parte del corpo.
Ma esattamente qual è il motivo per cui il corpo non risponde alla terapia? Perché funghi, virus e batteri sono in grado di resistere ai farmaci e quando ciò avviene si parla di resistenza antimicrobica (AMR). Ciò si verifica molto spesso, tant’è che a quanto pare ci sono ogni anno 2,8 milioni di infezioni AMR negli Stati Uniti.
Questo studio ha messo dunque in luce come una dieta regolare possa influire sui geni di resistenza di questi virus e batteri agli antibiotici. Gli studiosi hanno preso in esame 290 adulti sani (di età compresa tra 18 e 66 anni), chiedendo loro di completare dei questionari alimentari con domande orientate sulla loro dieta. Utilizzando campioni di feci, urina e sangue, i ricercatori hanno anche analizzato il microbioma intestinale di ciascun partecipante, e la raccolta di tutti i batteri, virus, funghi e geni nel corpo.
Da qui è emerso come una dieta povera di proteine e ricca di fibre solubili sia associata a ridotti livelli di geni di resistenza agli antimicrobici nei microbi intestinali. La spiegazione è dovuta al fatto che questo tipo di fibra, dissolvendosi in acqua, aiuta ad aumentare il numero di batteri sani nell’intestino. Da questa scoperta Danielle Lemay, la biologa e autrice principale dello studio ha fatto sapere che “i risultati portano all’idea che la modifica della dieta ha il potenziale per essere una nuova arma nella lotta contro la resistenza antimicrobica”.
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Dunque il segreto per assorbire correttamente gli antibiotici è assumere fibre solubili ogni giorno, per una quantità che, secondo il Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA), dovrebbe essere di 28 g di fibre alimentari giornaliere per 2.000 calorie. Dunque sì a legumi, mele, carote, agrumi e avena! C’è davvero l’imbarazzo della scelta per inserire questi alimenti nella tua dieta. Se poi pensi ai benefici che potrai trarne è tutto di guadagnato! Prima però di apportare qualsiasi cambiamento alla tua dieta consulta il medico perché magari la causa di un male assorbimento potrebbe essere un’altra.