Ecco quali sono gli insetti più pericolosi in Estate e perché dovresti guardarti bene dal loro morso: non è una passeggiata
In Estate molti insetti tornano ad essere più attivi, e questo può provocare molti rischi. Infatti, anche se spesso ci adagiamo sulla falsa consapevolezza che in Italia non esistano insetti velenosi, questo è molto sbagliato. Certo, il nostro è un territorio assolutamente tranquillo quando si tratta di paragonarlo ad altri, ma alcune simpatiche bestiole potrebbero farci un po’ male. Questo è valido soprattutto per i soggetti deboli o allergici.
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Gli insetti più pericolosi in Estate, ecco perché devi guardarti dal loro morso
In Estate, oltre ai lati positivi, come ad esempio le belle giornate, lunghe e soleggiate, non mancano anche gli aspetti negativi che mettono a rischio molte persone. Uno di questi aspetti negativi è sicuramente il caldo eccessivo e il sole, che colpisce con i raggi più direttamente la terra. Motivo per cui ogni anno si consiglia, specialmente alle persone più fragili, di evitare le ore centrali del giorno, le più soleggiate, e di prestare particolare attenzione all’idratazione.
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Un altro dei rischi impliciti all’estate è il seguente: alcuni insetti, in particolar modo, sono più attivi. Questo ci espone ad un rischio anche abbastanza serio: non possiamo sempre dare per scontato che questi insetti non siano per noi pericolosi. Ce ne sono quattro in particolar modo, che si trovano in Italia con estrema facilità, che potrebbero farci passare un brutto quarto d’ora. Anzi, anche più d’uno.
La prima che dev’essere citata è la zecca. La zecca può essere molto rischioso, specie quella dell’uomo che non punge ma morde, infilando il capo sotto pelle. Questa è responsabile di due malattie che colpiscono il sistema nervoso. La pulce, che veicolata da i nostri animali, può darci eritemi anche abbastanza fastidiosi e rilevanti. Si attacca solitamente a peli e capelli. La vespa è inoltre nota per la sua aggressività, può pungere in sequenza lo stesso soggetto, ed ha un quantitativo di veleno che può entrare in circolo anche due o tre giorni dopo. Attenzione anche ai ragni, specie in quelle zone d’Italia che vantano specie autoctone pericolose, come la tarantola salentina o la vedova nera.