Misurare la pressione è importante per prevenire alcune patologie, ma occhio a questo aspetto che nelle donne può influenzare la precisione della misurazione.
La pressione sanguigna, ossia la forza esercitata dal sangue contro le arterie, deve essere misurata regolarmente, specialmente se si sospettano patologie quali ipotensione e ipertensione.
Durante questa misurazione vengono valutati due valori: la pressione massima (sistolica) e la pressione minima (diastolica). Valori che variano in base all’età ma anche al momento della giornata.
Detto ciò, in alcuni casi ci può essere un margine di errore nella misurazione. E secondo uno studio nelle donne le imprecisioni sono più frequenti, a causa di questo aspetto che può influenzare la misurazione. Scopriamo insieme di che cosa si tratta.
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In alcuni casi si spera che ci sia un errore nei valori indicati dal misuratore di pressione. Ineffetti ciò può succedere e il rischio è maggiore nelle donne, che possono riscontrare valori più bassi rispetto a quelli reali nella pressione sistolica. Ciò però non dipende da un errore del farmacista o del medico che ha misurato la pressione, bensì da un aspetto che ci caratterizza, ossia l’altezza.
Ciò è stato dimostrato da uno studio realizzato dai ricercatori delle Università di Laval e Montreal, durante il quale sono state prese in analisi 500 persone e di queste meno di un terzo erano donne. Tutte persone senza alcun problema alla fibrillazione atriale o alla valvola aortica. Sono state analizzate contemporaneamente sia la pressione sistolica all’inizio dell’aorta sia al braccio. Inizialmente la sistolica non presentava grandi distinzioni tra uomini e donne, assestandosi sui 125 ml di mercurio.
In prossimità del cuore, invece, per le donne è stata rilevata una differenza di circa 6 ml nella pressione all’inizio dell’aorta, assente nelle persone di sesso maschile. Un valore dunque più basso sul quale incide l’altezza. Le donne sono generalmente più basse rispetto ai propri coetanei di sesso maschile e quelle più basse di tutte hanno riscontrato variazioni maggiori tra i valori all’interno dell’arteria aortica e quelli al braccio.
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In conclusione, secondo i ricercatori canadesi le donne sarebbero più soggette a un maggiore rischio cardiovascolare, il tutto senza esserne consapevoli a causa di una misurazione sottostimata. Per questo motivo, prima di misurare il sangue sarebbe buona cosa calcolare degli algoritmi per uomini e donne, anche in base alle caratteristiche dell’individuo.