Un livello di glucosio alto può voler dire rischio di diabete di tipo 2, ma anche un invecchiamento celebrale più rapido. Lo rivela uno studio.
Un alto livello di glucosio indica la presenza di zuccheri nel sangue altrettanto elevati. I valori normali di glucosio dovrebbero essere compresi tra i 70 e i 100 mg/dl 8 ore dopo il digiuno.
Nei casi in cui si raggiungono valori superiori a 126 mg/dl allora si può parlare di diabete, ma solo se questi valori risultano essere tali per due volte. Un alto livello di zuccheri nel sangue è dunque una delle cause di diabete, una malattia che però può presentare complicanze anche in ambito celebrale.
Un recente studio ha infatti indagato la correlazione che può esistere tra livelli alti di glucosio e un’accelerazione dell’invecchiamento celebrale e del declino cognitivo. Analizziamo lo studio nel dettaglio.
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Che relazione c’è tra un alto livello di glucosio e un più rapido declino cognitivo?
Uno studio realizzato da alcuni ricercatori della Stony Brook University e pubblicato sulla rivista scientifica eLife ha messo in luce come le persone affette da diabete di tipo 2 abbiano un maggiore rischio (circa del 26%) di un più rapido invecchiamento celebrale rispetto a chi invece non presenta questa patologia.
Gli studiosi sono giunti a questa conclusione analizzando la relazione che intercorre tra l’invecchiamento celebrale tipico e quello che invece si verifica nelle persone che presentano diabete di tipo 2. In questi ultimi casi si è infatti visto che l’invecchiamento cognitivo procede a ritmi più sostenuti. Ma questi due fattori sono interdipendenti tra loro.
Non solo un alto livello di glucosio implica un rapido invecchiamento del cervello, ma anche questa condizione può influire sulla regolazione del glucosio da parte dell’insulina. Queste conclusioni sono state tratte prendendo in esame 20.000 persone di età compresa tra i 50 e gli 80 anni, sulle quali sono state fatte misurazioni della funzione cerebrale e scansioni celebrali.
Ma un declino cognitivo più rapido non si manifesta solamente nei diabetici, ma in qualsiasi persona che presenta livelli elevati di glucosio. Lo rivela un altro studio condotto dall’Istituto di ricerca clinica dell’Università di Pechino insieme alla School of Public Health dell’Imperial College di Londra. La ricerca, pubblicata sulla rivista Diabetologia, ha valutato la funzione cognitiva dei soggetti analizzati utilizzando un database inglese che memorizza informazioni sul benessere, la salute e le circostanze economiche dei pazienti in un periodo di tempo di oltre 50 anni.
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I soggetti che vi hanno partecipato erano 5189 tra uomini e donne e con un’età media di 66 anni. Dopo un’attenta analisi dei livelli basali di emoglobina glicata e della glicemia, è emerso che livelli più elevati di emoglobina glicata erano fortemente connessi a un declino cognitivo altrettanto elevato. Un livello che a quanto pare è indipendente dal fatto che i soggetti fossero diabetici oppure no.