Una ricerca ha rivelato dei nuovi allarmanti dati: bisogna fare attenzione alla quantità di pesce mangiata a settimana, si rischia il cancro
Mangiare sano è molto importante. Prestare attenzione all’assunzione di cibo buono che non provochi in alcun modo danni al proprio organismo, è fondamentale. La salute del corpo dipende da molti fattori, indubbiamente tra questi ciò del quale l’uomo si ciba. Purtroppo però, spesso può capitare che l’alimento messo in tavola possa non essere così salutare come si poteva pensare, o il suo eccessivo consumo potrebbe provocare conseguenze a lungo andare.
Cattive notizie per chi è amante del pesce e ne mangia in grande quantità durante la settimana. Un recente studio infatti, ha portato alla luce dei dati allarmanti: in base alla quantità di pesce ingerita a settimana, si potrebbe rischiare di contrarre il cancro.
Importante sapere ciò che si mangia e come potrebbe influire sul proprio organismo e le conseguenze sul lungo tempo. Un recente studio ha rivelato come consumare una quantità di circa 300 grammi di pesce a settimana, possa aumentare il rischio di contrarre il cancro.
Nello specifico si parla di un melanoma maligno alla pelle. Sarà nella sua forma più grave e la sua nascita sembrerebbe collegata appunto all’assunzione di pesce. La ricerca è stata portata avanti dalla Brown Univeristy coinvolgendo 491.367 persone adulte residenti negli Stati Uniti. La loro età è nella media 62 anni e i dati registrati sono inerenti al consumo di tonno, pesce fritto e non. Ad essere riportati anche i dati relativi alle porzioni con le quali venivano assunti.
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In generale si stima che siano circa 300 grammi quelli assunti a settimana da una persona in media, questo dato ne porta un altro con se, ovvero basandosi su questa quantità sembrerebbe che il rischio di contrarre il cancro alla pelle sia più probabile del 22% a differenza di chi ne mangia meno.
Si sono presi in considerazione ovviamente, molte caratteristiche e dati di ogni singolo partecipante allo studio, come se sia un fumatore, precedenti familiari della malattia, dipendenze da alcol o peso corporeo. Si ipotizza che i risultati siano dovuti alla presenza, all’interno dell’alimento di elementi contaminanti come diossine, mercurio, arsenico, policlorurati o bifenili.
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A questo proposito, lo scienziato senior presso l’Institute of Cancer Research, il dottor Michael Jones, ha voluto dire la sua in merito, osservando che la ricerca riporta che le motivazioni dietro la correlazione tra pesce e cancro, sia per la presenza in questo cibo di contaminati, ma che non siano stati controllati i valori di questi nei partecipanti. Questo per affermare che l’aumento di probabilità di ammalarsi può essere anche strettamente collegata sì all’assunzione di pesce ma in relazione ad altre abitudini dei soggetti.