Triangolo del pericolo, sapevi di averlo sul viso? Ecco quale zona della nostra faccia è e perché si porta dietro un nome tanto inquietante.
Lo sapevate che c’è una zona del nostro viso che si chiama triangolo del pericolo e per gli amici triangolo della morte? Per quanto le premesse ci rendiamo conto non sono delle migliori, cerchiamo di spiegare a cosa si debba questa sinistra fama e se c’è davvero da essere così allarmati. Faremo una breve diesamina anche sul significato esoterico del triangolo, che sembra essere sempre associato a cattivi presagi o testimonianze di passaggio.
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Il triangolo del pericolo sul viso: cos’è e perché ha questo nome così inquietante?
Sembra non essere una buona notizia quella che ci fa notare che, sul nostro viso, c’è una zona chiamata triangolo del pericolo. Non vi farà piacere sapere che un altro nome che la stessa zona porta è di triangolo della morte. Si, praticamente di male in peggio e il secondo nome diciamo che lascia davvero poco spazio alla fantasia ed è molto chiara su quello che si intenda e a quali pericoli la prima definizione si riferisca.
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Il triangolo d’altra parte è da sempre una figura esoterica che nel corso dei tempi è stata usata per indicare spesso e volentieri il passaggio all’altra dimensione: non è un caso che spesso l’immagine di Dio è raffigurata come un triangolo. E’ quindi una figura accompagnata da sempre da un fitto mistero: come non pensare anche al triangolo delle bermuda, una zona in cui le sparizioni sembrano essere particolarmente frequenti.
Nel nostro corpo, il mistero si ripete. Nel nostro viso la zona compresa tra il vertice del naso e i due angoli delle labbra è chiamata come abbiamo detto sopra. E perché un nome così spaventoso? Sostanzialmente, le infezioni che si presentrebbero in questa parte del viso avrebbero un alto tasso di mortalità, perché hanno la strada aperta al tessuto celebrale. Questo collegamento avviene tramite il seno cavernoso.
Ovviamente è una cosa possibile, non da eslcudere, ma conunque altamente improbabile nelle sue statistiche. Quindi attenzione sì ma senza diventare ipocondriaci.