Spesso viene prescritto un integratore di vitamina D in caso di carenza, ma ecco quando assumerlo e come evitare gli errori più comuni.
La vitamina D è un gruppo di pro-ormoni liposolubili che si divide in 5 vitamine diverse (D1, D2, D3, D4, D5). Queste sostanze sono fondamentali per alcune funzioni del nostro organismo. Pensa alla salute delle ossa, si occupa di alcune funzioni biologiche come l’assorbimento del calcio, del fosfato, l’omeostasi. Ma ha un ruolo importante anche nel sistema immunitario, nervoso e nel prevenire l’infiammazione.
L’organismo ne ha bisogno ma bisogna assumerla dall’esterno e l’unico modo che abbiamo è assumerla attraverso il cibo. Tuttavia, se ne assorbe solo una parte di quella che si ingerisce. Possiamo prenderla anche dal sole, ma questo è un po’ più difficile nella stagione fredda. Allora, quando una persona presenta una carenza di vitamina D, il medico può decidere di prescrivere un integratore.
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Il livello di vitamina D nell’organismo deve essere nella norma altrimenti molte funzioni ne possono risentire, così come la salute generale della persona. Ma gli integratori devono essere assunti in un certo modo e ci sono degli errori molto diffusi che ne compromettono l’efficacia.
Quando il medico prescrive un integratore di vitamina D, di solito in gocce o in capsule, da assumere, bisogna seguire le sue indicazioni. Ma se non ve ne vengono date è importante che sappiate una cosa: non potete prenderlo quando volete. Perché abbia effetto l’integratore deve essere preso durante il pasto o subito dopo, tanto per cominciare.
La sostanza ha bisogno di legarsi con i grassi presenti nell’intestino per essere rilasciato nell’organismo. Quindi, se si assume a stomaco vuoto, verrà espulsa praticamente tutta tramite le feci e non sarà servito a nulla prendere l’integratore. Il DiBase, il farmaco più famoso per la carenza di vitamina D, è consigliabile assumerlo con un pezzo di pane.
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Naturalmente, infine, vi raccomandiamo, come sempre, di non fare mai di testa vostra. Le quantità dell’integratore vanno discusse con il medico e seguite poi in modo preciso. Di solito si assume una o due volte a settimana, in cicli di qualche mese, ma il numero di gocce è deciso dallo specialista in base alla situazione personale del paziente.