Come capire se si hanno le emorroidi e cosa fare per farle passare? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere a riguardo.
Le emorroidi sono cuscinetti composti da capillari, arterie e vene che si trovano all’interno dell’ano. Il loro ruolo è quello di contribuire a trattenere le feci e i gas intestinali. Nel caso in cui si gonfino e si infiammino, possono causare notevole dolore, inficiando con le normali attività quotidiane e compromettendo la vita sociale. Ecco le cause, i sintomi e i trattamenti da adottare per curare le emorroidi.
La dilatazione e l’infiammazione delle emorroidi è una patologia proctologica causata dalla combinazione di fattori di svariata natura, tra cui in primis la stitichezza.
In realtà, tutti abbiamo le emorroidi: infatti, si tratta di una parte anatomica dell’ano, che si divide in:
Possiamo classificare la malattia emorroidale in quattro stadi:
Quali sono le cause scatenanti che determinano il rigonfiamento e l’infiammazione delle emorroidi?
Tra i principali fattori di rischio rientrano:
Da non sottovalutare, inoltre, è l’alimentazione: infatti, una dieta scorretta, povera di fibre e ricca di cibi grassi, a lungo andare potrebbe favorire la comparsa di questa o altre malattie proctologiche.
Come prevenire le emorroidi? Il consiglio più importante riguarda il proprio stile di vita, che dovrebbe essere sano e attivo. Per questo, si consiglia di fare attività fisica regolarmente e di evitare di fumare o consumare una eccessiva quantità di alcolici
In particolare, tra gli sport più efficaci per rinforzare la regione pelvica ci sono:
Infine, poiché come abbiamo anticipato ciò che mangiamo può aumentare il rischio di infiammazione delle emorroidi, è indispensabile evitare il consumo di alimenti come cioccolato, peperoncino, spezie piccanti e insaccati.
Capire se si hanno le emorroidi infiammate è piuttosto semplice: il principale sintomo è il dolore.
Il malessere, in particolare, risulta intenso durante la defecazione o quando si è seduti. Inoltre, possono manifestarsi:
Il prolungarsi della malattia può causare alcune complicazioni, che fortunatamente risultano rare. Ad esempio, può verificarsi una carenza di ferro a causa dell’eccessiva perdita di sangue, oppure danni ai tessuti, tra cui la cancrena.
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Quali sono i rimedi a cui ricorrere per curare le emorroidi?
Sebbene si tratti di una patologia molto dolorosa, fortunatamente in pochi casi rappresenta un effettivo rischio per la salute.
La diagnosi è indispensabile: verificare l’effettiva infiammazione delle emorroidi, infatti, serve ad escludere malattie più gravi, come il tumore del colon-retto.
Durante la visita, il medico ispeziona la zona rettale per verificare l’effettivo rigonfiamento e il prolasso del tessuto. Dopodiché, a seconda della severità dell’infiammazione, procede alla prescrizione di uno specifico trattamento volto a ridurre il malessere e il gonfiore.
Nel caso di emorroidi al primo e al secondo stadio, sarà sufficiente utilizzare farmaci di uso topico e seguire una dieta ricca di liquidi, vegetali e fibre.
Per le emorroidi di III e IV grado, invece, potrebbe essere necessario sottoporsi a un intervento chirurgico che prevede la loro asportazione.
Nel caso in cui l’infiammazione sia lieve, ci sono una serie di accorgimenti casalinghi che possiamo mettere in pratica per velocizzare il processo di guarigione:
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Quanto dura l’infiammazione delle emorroidi?
Anche in questo caso, la risposta dipende a seconda della gravità del caso. Nel caso in cui la malattia sia ai primi stadi, generalmente il disturbo tenderà a risolversi da solo e in breve tempo.
Tendenzialmente, la fase acuta dell’infiammazione si verifica 48 ore dopo l’insorgenza dei primi segnali di malessere, per poi risolversi nel giro di una settimana.
Qualora, invece, le emorroidi siano ad uno stato di infiammazione più avanzato, il tempo di guarigione dipenderà dalle specifiche modalità di intervento.
Il miglior consiglio, in questo caso, è chiedere consiglio al proprio medico, che valuterà con maggior cognizione di causa la nostra situazione specifica.