In questa settimana, il Ministero della Salute ha effettuato 3 richiami alimentari per varie tipologie di rischio dei consumatori.
Come ogni settimana, il Ministero della Salute aggiorna i propri portali con i richiami ufficiali di alcuni prodotti alimentari rischiosi per la salute dei consumatori. Vediamo tutti gli alimenti interessati dal ritiro.
Richiami alimentari della settimana: attenzione a questi prodotti
In questa settimana, il Ministero della Salute ha ritirato 3 prodotti alimentari per rischio chimico, fisico e presenza di allergeni. Quando il rischio per i consumatori diventa concreto, in seguito ad una possibile contaminazione, gli organi competenti ritirato gli alimenti interessati dal commercio in via precauzionale.
Si tratta spesso di controlli che vengono effettuati a campione su alcuni dei prodotti maggiormente acquistati dagli italiani. Nello specifico, si tratta di:
- Stoccafisso reidratato Antonio Verrini, in cui si sospetta l’impiego di additivi non autorizzati;
- Semi di Chia DBT, Pedon Spa, presenza di allergene soia non dichiarato in etichetta;
- SYLT JORDGUBB Confettura di fragole bio, 400 g, Ikea of Sweden AB, Possibile presenza di frammenti di plastica sui lotti riportanti le seguenti date di scadenza 2023-03-01, 2023-03-02, 2023-03-03 e 2023-03-28. Avvertenze: si raccomanda di non consumare il prodotto riportante data di scadenza 2023-03-01, 2023-03-02,
2023-03-03 e 2023-03-28 e di riportarlo in negozio per ottenere il rimborso completo. Non è richiesta la prova d’acquisto (scontrino).
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Allergeni negli alimenti: un fenomeno sempre più frequente
Sul finire del 2021, era scoppiato un caso mondiale di contaminazione da allergene senape del grano. Gran parte del grano prodotto negli Stati Uniti e in Canada e commercializzato in tutto il mondo, era in realtà contaminato irrimediabilmente da senape.
Ma come avviene questo fenomeno? Il fenomeno della contaminazione allergenica alimentare è sempre più frequente nelle grandi industrie. Può avvenire essenzialmente per due motivi:
- contaminazione volontaria;
- contaminazione involontaria.
Per quanto riguarda questa ultima via, si tratta di un ingrediente, potenzialmente allergenico, come la soia, la senape, il pesce che finisce accidentalmente in una preparazione industriale o in un alimento destinato al commercio.
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Nel primo caso invece, si tratta di una omissione volontaria di un ingrediente potenzialmente allergenico, e quindi pericoloso per i consumatori, da parte del produttore. Spesso infatti, per migliorare la composizione di un prodotto servono delle determinate sostanze che tuttavia non compaiono in etichetta. Qualsiasi sia il motivo della contaminazione, è previsto quasi sempre il ritiro per i casi più pericolosi.