Double blind: il trucco che ogni manipolatore usa

Double blind, attenzione al trucco del manipolatore: in che modo un malintenzionato può agire su di noi e sulla nostra coscienza.

Manipolazione
Manipolatore (Pixabay)

Il double blind è anche conosciuto come doppio legame ed è un concetto molto chiaro alla psicologia che tuttavia ritroviamo con una frequenza molto alta nella vita quotidiana. E’ estremamente importante parlarne perché solo così abbiamo una speranza di riuscire a guardarci da quello che è un trucco manipolatorio molto forte.

Dobbiamo però anche ammettere che spesso questa dinamica rimane a livello dell’inconscio anche da parte di chi la sta perpetrando. Vediamo di cosa si tratti.

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Double blind: non farti più manipolare, fai attenzione

Tristezza
Donna molto triste (Pixabay)

Il concetto di double blind, letteralmente doppio legame, è nato in seno alla scuola di piscologia statunitense palo alto, che prende il nome dall’omonima cittadina, in cui si trova anche il centro di ricerca per la salute mentale. Gli psicologi di Palo alto sono riusciti a introdurre una gamma di novità davvero impressionante nel campo piscanalitico e in primo luogo l’innovazione della terapia breve, che si concentra sulla risoluzione dei sintomi nella vita quotidiana.

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Un’altra delle scoperte principali della scuola di palo alto è il double blind, appunto.Nonostante la parola suoni molto strana è perfattamente comune nella vita di tutti i giorni. Consiste nel dare due messaggi contemporaneamente e contraddittori, uno implicito che arriva comunque a chi ci sta davanti, e uno esplicito. Messo in questa maniera, comunque il nostro interlocutore risponda avrà sbagliato, potrà sentirsi in colpa. Una persona vittima per un tempo prolungato di questa metodica, che spesso è inconscia in primis da chi la attua, potrà percepire ogni persona come pericolosa e si sentirà costantemente inadeguato.

La dinamica di doppio legame avviene spesso e volentieri nelle dinamiche genitoriali. L’esempio che fa lo stesso Bateson, ideatore del concetto, vede una madre e un figlio. Il figlio, a lungo ricoverato per una malattia psichiatrica, abbraccia dopo molto tempo la madre. La madre si irrigidisce e quindi rifiuta l’abbraccio del figlio. La comunicazione inconscia quindi è quella di un rifiuto. Ma esplicitamente dirà al figlio che deve lasciarsi andare. In questo modo la donna ha discolpato sé stessa della malattia del figlio e ha messo il figlio in uno stato di colpa.

L’unico modo per guardarsi da queste dinamiche è quello di riuscire ad esplicitarle.

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