Scegliere i nomi dei bambini: vanno di moda quelli “fuori-moda”, ecco perché quando scegliamo un nome siamo anti-conformisti.
L’arrivo di un bambino è sempre una grande gioia. Alle volte lo cerchiamo, è fortemente voluto, altre volte ci capita e lo accogliamo allora con gioia, felici della famiglia che si allarga. E allora è tutta una corsa alle scarpine, alle tutine, ai passeggini, immaginiamo già come sarà, come non sarà, chissà chi sarà, chi diventerà in futuro. Insomma, la fase di entusiasmo è anche normale. Oggi addirittura dilaga il baby shower , la festa che scopre il sesso del bambino, di tradizione americana e ultimamente sbarcata in italia.
Quando un bambino è in arrivo, i nove mesi che precedono sono pieni di cose da fare: alle volte potremmo anche sentirci stressati, ma il tutto è accompagnato da un’allegrezza di fondo e di felicità. Una delle questioni su cui i genitori, i futuri genitori si soffermano di più, è la questione del nome.
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Se si pensa al proverbio latino “nomen omen” ossia “nome destino” l’ansia che abbiamo riguarda questa scelta aumenta. C’è un certo filone di pensiero che crede che, nel nome che ci portiamo, sia una parte del nostro destino. Eppure, statistiche alla mano, noi italiani abbiamo rivelato una curiosa tendenza. Se siamo su tutto estremamente conformisti, per i nomi non si può dire lo stesso ed anzi il contrario.
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Siamo alla ricerca della chicca, del nome di nicchia che magari riveli un significato nascosto e profondo. Forse perché un po’ speriamo che ci sia un destino particolare in serbo per il nostro bimbo. Le statistiche rivelano proprio questa tendenza: quando un nome è poco diffuso fino a quel momento è più probabile che subisca un incremento quasi dell’uno per cento. Se un nome poi si diffonde troppo, allora è certo che subirà un decremento. La cosa che più ci fa sorridere è che questo è vero non solo per i bambini ma anche per gli animali domestici.