Si conferma il decisamente antipatico trend del caro ombrellone e dell’aumento del costo per affittare una postazione in spiaggia.
Caro ombrellone, è stangata per chi deciderà di godersi anche solo un giorno di sole al mare. Infatti, tra accesso ad uno stabilimento (le spiagge libere ormai ce lo possiamo dimenticare, n.d.r.) e fitto per una postazione media, comprensiva solitamente di un ombrellone e di due lettini, finiremo con il pagare una cifra fin troppo esagerata.
E come se non bastasse, adesso si registrano degli aumenti di almeno il 10% in più rispetto ai prezzi allo stesso modo molto alti riscontrati nel corso dell’estate di un anno fa. Ci sono anche posti dove il caro ombrellone si fa sentire di più, ed altri dove sostanzialmente è più conveniente andare.
La località turistica che mostra i peggiori effetti del caro ombrellone è Alassio, in provincia di Savona. La più conveniente è Senigallia, in quella di Ancona. Quel che è peggio è che i rincari sono saliti in maniera ulteriore, dopo il +17% medio riscontrato nel 2021 in paragone al 2019, ultimo anno prima della emergenza pandemica e della attuale crisi economica.
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Caro ombrellone, le località dove i prezzi sono aumentati di più
Altri posti dove ci sarà un esborso maggiore rispetto ad un anno fa per ombrellone e sdraio sono Palinuro (+18%), Rimini (+14%), Alghero (+12%), Lignano Sabbiadoro (+5%), Taormina e Giardini Naxos (+5%). Esborsi maggiorati anche a Viareggio, Gallipoli, Anzio ed Alghero. Viene preso in riferimento il periodo caldo compreso tra il 31 luglio ed il 6 agosto.
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Una prima fila in queste località costerà per questo periodo ben 380 euro. Se uniamo il costo di una camera in una qualche struttura alberghiera o residence, oppure un appartamento preso in affitto, e se uniamo il costo aumentato per la spesa e per il rifornimento di benzina o diesel, alla fine le spese in questione potrebbero arrivare non molto lontano persino ai 2mila euro per soli sette giorni di mare.
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Siamo giunti ad uno stato in cui la situazione risulta essere fin troppo fuori controllo e dove la speculazione può essere attuata molto facilmente. L’Unione Europea ha anche ammonito l’Italia in tal senso. Ci sono tanti aumenti ogni anno, che il più delle volte non sono accompagnati da quello che dovrebbe essere un miglioramento dei servizi proposti.