Andare a dormire sempre alla stessa ora è davvero utile? sì, ma ad un patto solamente: vediamo quale sia e cosa dicono gli studi.
Il sonno è un campo su cui sempre più persone riscontrano problemi. Infatti, vuoi per il modo di vita che ci porta ad essere sempre più stressati, vuoi per l’esposizione agli schermi che, nel migliore dei casi, si protrae per più ore durante la giornata, il sonno spesso o viene a mancare o è turbato. E le statistiche sono tristemente chiare: circa una persona su tre ha problemi col sonno.
Ora, per cercare di rimediare, si fa quel che si può. Alcuni provano con la respirazione, che sicuramente aiuta davvero tanto, altri provano cambiando qualche loro abitudine, altri ricorrono alla melatonina nelle sue diverse forme di assunzione. Ovviamente, al sonno non si può rinunciare: durante la notte i nostri livelli di cortisolo di abbassano, si rafforzano le difese immunitario, le tossine accumulate durante il giorno vengono eliminate. Insomma, non possiamo proprio pensare di farne a meno.
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Andare a dormire sempre alla stessa ora serve davvero? Cosa dicono gli esperti
Una delle cose che più spesso si dice è che si dovrebbe andare a dormire sempre alla stessa ora, che questo potrebbe favorire il sonno. Questo è, in parte, sicuramente vero. Infatti, siamo creature abitudinarie ed il nostro corpo “impara” gli orari che noi gli diamo. Se mangiamo sempre alle 14, alle 14 ci verrà fame. Se andiamo a dormire sempre alle 22, il corpo alle 22 si predisporrà per dormire. Non dando orari invece, non avendo appigli, il nostro corpo non viene, per così dire, indotto.
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Questo vuol dire che creare delle abitudini può sicuramente essere salutare per noi ma dobbiamo fare attenzione perché non diventi un’ossessione. Sforare una volta non causerà un debito di sonno che non sia recuperabile e non andrà ad intaccare la nostra abitudine appresa. Quindi orari va bene, ma anche non troppo fissi.
