Le zecche possono mordere non solo cani e gatti, ma anche gli esseri umani: ecco come riconoscere una puntura di zecca e cosa fare.
Con il termine zecche, si indicano alcuni insetti appartenenti alla famiglia degli Acari Ixodidi. Si tratta di parassiti che si nutrono del sangue dei mammiferi, esseri umani compresi, e degli uccelli. Comunemente infestano gli animali domestici, propagandosi in special modo con l’arrivo del caldo. Non è raro, però, che anche i membri della nostra specie vengano morsi da questi parassiti. Le conseguenze della puntura di zecca possono essere molto gravi. Ecco perché è fondamentale saperla riconoscere e agire tempestivamente: scopriamo come.
Come riconoscere una puntura di zecca?
Come si presenta una puntura di zecca? Oltre al malessere causato dal morso di questi parassiti, occorre prestare attenzione ad eventuali segni sulla pelle.
Quando le zecche intercettano la vicinanza di un potenziale ospite, si attaccano alla sua cute, trafiggendola con il rostro. Si tratta di parte del loro apparato boccale, mediante il quale estraggono il sangue, di cui si nutrono.
Le zone del corpo umano più colpite, in particolare, sono quelle dove si suda maggiormente: inguine, ombelico, ascelle, incavo del ginocchio, testa e piedi.
Nei bambini, inoltre, occorre prestare attenzione anche alla zona dietro le orecchie e alla nuca. L’area punta dalla zecca manifesta i seguenti sintomi:
- Gonfiore;
- Rossore;
- Prurito.
Inoltre, il morso di questo parassita può causare l’insorgenza di un malessere più generale, determinando la comparsa di:
- Debolezza;
- Mal di testa;
- Nausea;
- Dolori muscolari;
- Brividi e febbre;
- Rigidità muscolare.
Morso di zecca: dopo quanto tempo si manifestano i sintomi?
Solitamente, il morso di questi parassiti è indolore e non viene avvertito sul momento.
I sintomi della puntura di zecca non si manifestano immediatamente: i primi effetti, che sono aspecifici e simil-influenzali, tendono a comparire dopo 7-14 giorni dall’episodio.
Tendenzialmente, la febbre tende a scomparire da sola nel giro di 1-8 giorni.
Cosa succede se ti morde una zecca? Tutti i rischi
Gli effetti della puntura di zecca possono essere molto pericolosi: il suo morso, infatti, può determinare la comparsa di gravi reazioni allergiche o l’insorgenza di alcune patologie infettive.
La ragione è comprensibile: questi parassiti si nutrono del sangue degli animali che infestano. Nel caso in cui si tratti di animali portatori di microrganismi patogeni, quindi, nel corso dei loro pasti successivi le zecche sono in grado di trasmetterli all’ospite seguente, essere umano compreso.
Quali sono le principali malattie che il morso della zecca può trasmetterci?
- Febbre bottonosa, di cui è responsabile la zecca del cane (Ripicephalus sanguineus);
- Meningoencefalite da zecche (o TBE), veicolata dalla zecca dei boschi (Ixodes ricinus);
- Malattia di Lyme, anch’essa trasmessa dalla zecca dei boschi.
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Febbre bottonosa
In Italia, questa malattia infettiva è diffusa soprattutto al Sud e nelle Isole. A causarne l’insorgenza è la zecca che comunemente infesta gli animali domestici e selvatici, che a loro volta la trasmettono all’essere umano.
I sintomi della febbre bottonosa si manifestano 3-5 giorni dopo il morso, con la comparsa di un’eruzione cutanea che si estende in tutto il corpo. In alcuni casi può presentarsi anche una crosta nera in corrispondenza della zona punta dal passita, nota come tache noire,
Dopo 5-7 giorni dalla puntura compaiono anche:
- Febbre;
- Brividi;
- Debolezza;
- Mal di testa.
È fondamentale rivolgersi tempestivamente al medico, che una volta diagnosticata l’infezione prescriverà una terapia antibiotica. Essendo trasmessa dagli animali, per prevenire la puntura dei parassiti responsabili dell’insorgenza di questa patologia è essenziale evitare i cani e i gatti randagi, oltre che applicare regolarmente l’antiparassitario ai propri animali domestici.
Meningoencefalite da zecche (o TBE)
La meningoencefalite da zecche è una patologia virale che colpisce il sistema nervoso centrale. Solitamente, il morso non causa alcun sintomo. Più raramente, invece, può determinare l’insorgenza di febbre e dolore agli arti dopo 2-28 giorni dalla puntura.
In una percentuale di persone compresa tra i 5 e il 15%, l’infezione si estende al cervello causando una meningite o una meningoencefalite, che si manifesta con:
- Stanchezza;
- Difficoltà di concentrazione;
- Vertigini;
- Confusione mentale;
- Paralisi.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi tendono a recedere autonomamente dopo alcune settimane o, addirittura, mesi. Nell’1% dei casi, la puntura di zecca può portare alla morte.
Malattia di Lyme
La malattia di Lyme è generalmente trasmessa mediante il morso delle zecche dei boschi. Anche nota come Boreliosi, nella sua fase iniziale si manifesta con un’eruzione cutanea circolare non pruriginosa, che tende progressivamente ad espandersi.
Dopo 7-14 giorni dall’episodio, si manifestano i seguenti sintomi:
- Brividi;
- Mal di testa;
- Linfonodi ingrossati;
- Febbre;
- Dolori muscolari;
- Dolori articolari.
La tempestività del trattamento, generalmente a base di antibiotici, è essenziale: il rischio che si verifichino danni neurologici, infatti, è molto concreto. In alcuni casi, inoltre, la Boreliosi di Lyme può portare alla morte.
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Morso di zecca: come intervenire
Se ci siamo accorti di essere stati morsi da una zecca, è essenziale esaminare la puntura: il parassita potrebbe essere ancora avvinghiato alla pelle, intento a nutrirsi del nostro sangue.
Se così fosse, dovremo rimuoverlo servendoci di una pinzetta dalle punte sottili. Basterà afferrare l’animale e ruotarlo verso destra e verso sinistra fino a quando non si staccherà dalla cute.
Dopodiché, bisognerà disinfettare l’area e prestare attenzione alla comparsa di eventuali sintomi nei 30 giorni successivi. Qualora si manifestino i disturbi che abbiamo elencato, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico per iniziare una terapia antibiotica.