E’ possibile non morire? Un nuovo esperimento sembra darci una nuova speranza sulla possibilità di non morire.
La morte è connaturata all’uomo, così come il suo pensiero. Il pensiero della morte d’altra parte è padre di una moltitudine di credenze, pensieri ma anche di arte, romanzi, libri. Questa così stretta correlazione che unisce l’uomo alla morte risulta quindi di natura estremamente evidente ed innegabile. Pensiamo alla morte come a qualcosa di costante. E assieme alla morte, pensiamo spesso e volentieri ad un sogno luminoso di trionfo, ossia l’idea di poter non morire.
Da anni gli scienziati sgomitano su quella che pare ad essere ancora una possibilità del tutto utopica. Per il momento la scienza procede lungo una precisa direttrice: quella di combattere contro le malattie. Così che, seppur non si arrivi in maniera preponderante a vincere la morte, almeno si arrivi ad allungare la vita. In tal senso, l’uomo, armato di sapere e conoscenza, è riuscito a fare grandi passi in questa direzione.
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E tuttavia, uno strumento svolto di recente sembra dare una nuova luce anche alla seconda prospettiva, quella che per il momento è parsa la più utopica, ed anche la più vicina al nostro sogno di vittoria. Quello di sconfiggere la morte in tutto e per tutto.
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Durante un esperimento, mentre si studiava il comportamento del tessuto nervoso, gli studiosi sono riusciti a dare vita a quest’ultimo un paio di ore dopo il decesso del paziente. Il tessuto preso in considerazione è stato proprio quello degli occhi che hanno risposto, dopo la morte, ad una serie di stimoli luminosi di diverso tipo e di diversa intensità. La reazione, avvenuta in assenza di ossigeno, butta un nuovo barlume. Ci fa credere che il corpo, in qualche modo, possa mantenersi reattivo e vivo anche in mancanza di “vita”, si perdoni il gioco- crudele- di parole.