Gli adolescenti spesso vivono momenti di sconforto, ma uno studio ha dimostrato che l’altruismo ne favorisce il benessere soggettivo.
Maggiormente inclini alla tristezza e costretti ad affrontare situazioni di disagio e malessere proprio a causa della fase delicata della vita in cui si trovano, gli adolescenti hanno molto spesso bisogno di ritrovare il benessere soggettivo perduto.
Una condizione che si distanzia dal benessere sociale, che viene soddisfatta solamente attraverso il possesso di beni materiali, per abbracciare il benessere più proprio del termine. Si tratta infatti di una condizione che si manifesta quando l’individuo ha una percezione positiva di se stesso e della propria vita.
E ciò avviene quando si manifestano emozioni positive quali ad esempio la serenità, l’orgoglio e la gioia. Ma in che modo è possibile raggiungere questa condizione? L’altruismo può aiutare in questo senso. Scopriamo insieme perché.
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Perché l’altruismo favorisce il benessere soggettivo negli adolescenti
Il benessere soggettivo è una condizione a cui ambiamo tutti ma che per gli adolescenti è doppiamente importante e rilevante. Godere di questa condizione permette infatti di accrescere l’autostima dei ragazzi, oltre a uno sviluppo ottimale della salute mentale e fisica.
Purtroppo, però, secondo alcuni studi il benessere soggettivo diminuisce con l’avanzare dell’età, causando non pochi problemi. Ecco perché è necessario intervenire e l’altruismo è il modo migliore per farlo. Facciamo però un passo indietro e diamo una definizione del concetto. Per altruismo s’intende la tendenza a prestare attenzione agli altri senza chiedere nulla in cambio. Si tratta dunque di un atteggiamento che non implica interessi secondari.
Oltre a questa importante caratteristica, l’altruismo implica la presenza di empatia, fiducia, responsabilità sociale e socialità. Un atteggiamento che a quanto pare, secondo alcuni studi, potrebbe migliorare il benessere soggettivo degli adolescenti, ma non solo. Da questi studi è poi emerso che essere altruisti migliora anche il sistema immunitario.
Nel 2021 Lu et al hanno realizzato un intervento proprio in questo senso (si parla in questi casi di Intervento Educativo Integrativo di Altruismo (IEIA)), con l’obiettivo di verificare se l’altruismo potesse realmente migliorare il benessere di 280 adolescenti presi in analisi (142 ragazze e 138 ragazzi di un’età media di 14,53 anni). Per effettuare l’analisi sono stati somministrati ai partecipanti la Multidimensional Students’ Life Satisfaction Scale, che valuta cinque domini di soddisfazione della vita, e la Scala della Felicità, che analizza invece le emozioni negative e positive prima e dopo lo studio.
I risultati del pre-test non mostrano differenze rilevanti tra il gruppo controllo che non ha partecipato al test e quello sperimentale. Tuttavia, dopo l’analisi è emerso che le emozioni positive e la soddisfazione della vita del gruppo sperimentale in termini di amicizia, libertà, risultati accademici, scolastici e sociali si sono rivelate essere più alte di quelle del gruppo di controllo.
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Da questa analisi è dunque evidente come l’altruismo possa essere una soluzione per migliorare il benessere soggettivo degli adolescenti. Ecco perché è bene favorire degli ambienti in cui si possa esercitare l’altruismo, ad esempio con servizi di volontariato.