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Vaiolo delle scimmie in Italia: quanto è contagioso, che misure prendere

Pubblicato da
Salvatore Lavino

L’ospedale romano specializzato nella cura delle malattie infettive sta monitorando le prime persone sospettate di avere il vaiolo delle scimmie in Italia.

L’Istituto Spallanzani di Roma (Foto ANSA)

Vaiolo delle scimmie in Italia, in diversi stanno cominciando a temere dell’approdo di questa malattia nel nostro Paese. Ci sono infatti due casi ritenuti sospetti e fortemente probabili in merito. Ad oggi si contano tre persone in totale che hanno mostrato dei segni di contagio da questo specifico virus, il cui nome scientifico è monkeypox virus.

I tre individui sono in cura presso l’Istituto Spallanzani di Roma, che dispone già di un vaccino concepito appositamente per debellare il vaiolo delle scimmie, in Italia presente già da tempo. Il vaccino è presente anche in Africa e le statistiche riferiscono che i soggetti vaccinati hanno una protezione dell’85% in media.

Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è interessata alla questione e ha specificato sul proprio sito web ufficiale che però ad oggi esistono poche scorte di questo vaccino. Siccome si tratta di una malattia di carattere infettivo, il vaiolo delle scimmie in Italia verrà trattato con estrema cautela, nonostante ci sia una generale fiducia sul fatto che non dovrebbe essere difficile riuscire a contenerlo.

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Vaiolo delle scimmie in Italia, cosa dicono lo Spallanzani e l’ISS

Il dottor Francesco Vaia direttore dello Spallanzani (Foto ANSA)

Proprio come il virus che circola ormai dalla primavera del 2020 sia nel nostro Paese che nel resto del mondo, anche questa malattia viene veicolata tramite il contatto tra gli individui. Lavare approfonditamente le mani e fare ricorso al gel igienizzante è di grande aiuto nell’evitare delle possibili conseguenze spiacevoli.

Quali sono i sintomi del vaiolo delle scimmie? Si tratta dei seguenti segnali fisici, nel caso in cui dovessero assumere carattere persistente:

  • febbre;
  • mal di testa;
  • dolori muscolari;
  • ingrossamento dei linfonodi;
  • erezioni cutanee evidenti;

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Il passaggio del virus dalle scimmie all’uomo avviene tramite contatto diretto, con morsi o graffi. Cosa che può verosimilmente accadere. Oppure tramite il contatto diretto con la saliva di un animale contagiato o prolungato con l’ambiente dove vive od eventuali oggetti impiegati da quest’ultimo.

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E non solo l’uomo può essere contagiato dal vaiolo delle scimmie, ma anche una gran varietà di specie, in particolar modo i roditori ed altri mammiferi. La contagiosità di questa malattia da uomo ad uomo oscilla dal 3% al 50%, in base a quanto fatto sapere dallo Spallanzani. L’Istituto Superiore di Sanità a sua volta consiglia di lavare ed igienizzare sempre le mani subito dopo avere toccato degli animali.

Salvatore Lavino

Classe 1985, giornalista pubblicista con una più che decennale esperienza nel settore e con migliaia di articoli prodotti in merito ai temi più disparati. Attualmente impegnato con diverse collaborazioni che trattano di vari argomenti, tra ecologia, cucina, sport, attualità, benessere e molto altro.