Chi è il nomade digitale e perché vale la pena diventarlo

L’era della digitalizzazione e ora l’epoca post-Covid-19 hanno favorito ancora di più la figura del nomade digitale, ma chi è esattamente costui?

lavoro da remoto
Nomade digitale (Pixabay)

Si sente sempre più spesso parlare di nomadismo digitale, specialmente a seguito della pandemia da Coronavirus che ha messo in discussione molti aspetti della nostra vita, ma che cosa significa esattamente?

Condurre la vita seguendo abitudini radicate è più che normale ed è la cosa più semplice da fare. Ma quando all’improvviso ci rendiamo conto che la vita può essere vissuta in modi diversi, a volte anche migliori, allora il passo per capovolgere il proprio mondo è breve.

Ed è ciò che è successo a molte persone che hanno deciso di dare una svolta alla propria vita per aumentarne la qualità e stare bene con se stessi, ritrovando la pace e la serenità che magari avevano perduto. Sto parlando dei nomadi digitali. Analizziamone le caratteristiche e cerchiamo di capire come si può diventare digital nomad.

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Come diventare un nomade digitale?

lavoro agile
Lavorare in piscina (Pixabay)

Partiamo dalla definizione di nomade digitale. Si tratta di un individuo che lavora in proprio e che si sposta continuamente da una parte all’altra per visitare il mondo e senza avere una sede, che sia un ufficio o una casa vera e propria. Si tratta dunque di una persona che percepisce un reddito grazie ai dispositivi tecnologici che gli permettono di poter svolgere il proprio lavoro da remoto.

Una scelta di vita non da poco, che comporta pregi e difetti. Spostarsi costantemente può essere infatti problematico se ci si scontra con una politica governativa contrastante. Ad esempio, specialmente nei Paesi extra-UE, non è sufficiente avere il visto turistico per poter lavorare dall’estero, soprattutto per un lungo periodo. Fortunatamente, però, alcuni Paesi hanno istituto di recente dei visti pensati apposta per i nomadi digitali, che includono la possibilità di poter soggiornare a lungo termine (di solito al massimo un anno) in uno Stato, a patto che vengano rispettati alcuni requisiti.

Inoltre, essere digital nomad vuol dire stare lontano dalla propria famiglia ed essere indipendenti a 360 gradi sbrigando da soli tutti i problemi che un lavoro da freelance in un Paese straniero può comportare. I sacrifici dunque non mancheranno. Ma se vuoi percorrere questa strada ecco cosa devi fare. Innanzitutto è necessario trovare un lavoro che ti permetta di guadagnare senza recarti in una sede fisica. Ad esempio, impieghi di questo tipo e in linea con questo stile di vita possono essere i seguenti: copywriter, i designer, web editor, ecc.

Una volta che hai acquisito le competenze necessarie per poter svolgere un lavoro da remoto devi cercare dei clienti e per farlo ti possono essere utili alcuni portali come ad esempio Fiver, Upwork o Freelance. Qui vengono pubblicati regolarmente annunci di lavoro per freelance. Invia dunque le tue application e non perdere la speranza.

Una volta trovati i clienti potrai spostarti e condurre una vita piena di stimoli ed emozioni, che a volte può risultare anche più economica rispetto a quella tradizionale. Basta mettere in atto alcuni trucchi. Ad esempio, è importante scegliere località poco turistiche oppure concentrare gli spostamenti durante la bassa stagione; limitare i pasti e le uscite fuori e gestire al meglio i propri soldi.

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Per i pernottamenti ti può essere utile consultare siti web come Couchsurfing, grazie ai quali è possibile ottenere un posto letto nelle case di persone che decidono di aprire le proprie porte ai viaggiatori. Altrimenti puoi svolgere attività di volontariato nel tempo libero in modo tale da garantirti vitto e alloggio gratis. Come vedi le possibilità sono tante. Ora la scelta spetta a te!

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