Acquaponica, il metodo ecofriendly che unisce coltura ed allevamento

Si sta affermando sempre più a livello industriale: è l’acquaponica, che taglia i consumi ed aumenta la produzione in ambito agricolo.

Delle coltivazioni con questo sistema
Delle coltivazioni con questo sistema (Foto Twitter)

Acquaponica, cos’è? Si tratta di un nuovo sistema per irrigare le piante e le coltivazioni in generale, mutuato dalle tecniche già concepite nelle passate epoche storiche. Si ha notizia della presenza di questo modo di dare acqua al suolo da parte della civiltà azteca, nel 1500. Oggi l’acquaponica ha ricevuto delle necessarie modifiche grazie anche alla possibilità del poterci avvalere di nuove tecnologie.

In Italia il primo soggetto a sfruttare i principi dell’acquaponica è la MontVert, una azienda della provincia di Udine fondata da Edi e Stefania Sarnataro. E si tratta di una maniera del tutto ecofriendly di approcciarsi a quelli che sono i prodotti della natura.

Con questa tecnica vengono ridotti al massimo gli sprechi di acqua. Così come anche l’impiego di altre fonti di energia – in primis quella elettrica – non presuppone alcun consumo in eccesso. Vediamo più nel dettaglio di che cosa si tratta.

Acquaponica, come funziona e perché conviene

Una serra predisposta
Una serra predisposta (Foto Twitter)

Con l’acquaponica vengono sfruttati i pesci e la loro flora batterica. Si tratta di unire la coltivazione delle piante all’allevamento dei pesci, il tutto in un ambiente condiviso nel quale avviene il costante ed intelligente riciclo di acqua. Le piante ottengono il loro nutrimento dalle escrezioni della fauna acquatica.

Ma prima di arrivare ai pesci, questi scarti vengono filtrati biologicamente e meccanicamente grazie all’aiuto di batteri preposti, i quali trasformano le sostanze contenute nelle deiezioni dei pesci i nitrati. L’acqua con quest’ultima componente al suo interno diventa così idonea ad irrigare le piante e le coltivazioni.

Parte di quest’acqua non viene assorbita, così ha luogo un processo di sterilizzazione prima di poterla reimpiegare per l’allevamento ittico. Le specie coinvolte sono quelle di acqua dolce. Un altro vantaggio che caratterizza questa tecnica è costituito dalla totale assenza di qualsiasi prodotto chimico.

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Quali sono i vantaggi: ecosostenibilità, costi minori e produzione migliorata

Infatti la cosa arrecherebbe dei danni alla salute della fauna fluviale e lacustre coinvolta. I parassiti vengono debellati quindi mediante l’utilizzo di un mix di oli essenziali. Questi sono ricavati da diverse piante e dalla introduzione di antagonisti naturali dei suddetti parassiti.

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Inoltre tutto questo processo di allevamento e di coltivazione avviene in delle serre predisposte. Le stesse presentano dei misuratori dell’umidità che avvertono nei casi in cui potrebbero esserci delle indesiderate crescite di funghi e muffa.

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Altri vantaggi legati alla tecnica di cui sopra? La produzione è più ingente. Di almeno tre volte rispetto ai metodi di coltivazione tradizionali. Inoltre i costi di consumo sono ridotti al minimo e non occorre avvalersi di macchinari ed accessori sempre legati ai metodi tradizionali di agricoltura. Senza considerare come sia sufficiente anche una superficie contenuta.

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