Le donne hanno più probabilità di morire in un incidente e a parlare chiaro sono i recenti risultati di uno studio
Il numero di incidenti che ogni giorno si consuma sulle nostre strade è tristemente alto. Di campagne di sensibilizzazione ne sono state fatte tante, ma tale numero non mostra flessioni o variazioni. Sulle strade si continua a morire, e sembra che nulla possa esser fatto.
Il numero degli incidenti più rilevante, tuttavia, sarebbe facilmente evitabile. Questi infatti sono imputabili in gran parte a cause umane: errori di distrazione, colpi di sonno, e peggio ancora guida in stato di ebbrezza o di coscienza alterata. Insomma, molte di queste motivazioni sarebbero facilmente arginabili con un po’ di attenzione in più.
Uno studio recente ha però portato alla luce un aspetto della questione al giorno d’oggi ancora poco consiederato: a morire, negli incidenti, sono in maggioranza le donne. Queste infatti, stando a quanto, dimostrato hanno una possibilità più alta di rimanere incastrate nell’abitacolo dopo l’impatto sfortunato. Ma perché avviene questo? e perché questa curiosa distinzione tra i due generi?
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Le donne hanno più probabilità di morire in un incidente, lo studio parla chiaro
C’è poco da scherzare: la sicurezza, infatti, è a misura d’uomo. E chi si lamenta che nella società attuale non esistono reali discriminazioni tra uomini e donne dovrebbe tenere conto di questo dato allarmante. Se è vero, infatti, che sempre più le macchine sono soggette a test di sicurezza, tali test sono pensati esclusivamente per conformazioni maschili.
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Pensiamo ai manichini che sono usati nei test. Questi hanno forma d’uomo, e non di donna. Le donne inoltre, e anche questo fa la differenza, sebbene guidino in maniera più sicura rispetto agli uomini, spostano il sediolino più vicino al volante, per poter controllare meglio la macchina, proprio perché le macchine sono ancora pensate su misura di maschio.
Questa vicinanza con il volante, in caso di impatto, risulta letale il più delle volte.