Il prezzo del pellet ora fa paura, e le cause sono gravi e di difficile risoluzione ad oggi. La posizione dell’Italia è assai compromessa.
Prezzo del pellet, abbiamo raggiunto un record negativo. Ad oggi ci troviamo infatti ai massimi storici mai toccati da lungo tempo a questa parte. Nel corso degli ultimi quindici anni mai era capitato di toccare i livelli attuali.
Per 15 anni il prezzo del pellet è stato quasi sempre stabile, mentre negli ultimi mesi vi è un preoccupante aumento dei prezzi. Questo materiale è utilizzato come combustibile principale per il funzionamento delle stufe nel corso dell’inverno.
Si tratta quindi di biocombustibile, ricavato da quelli che sono gli avanzi che derivano dalla lavorazione industriale del legno. La sua componente principale è principalmente la segatura. Ma pur essendo storicamente un qualcosa che era possibile reperire sostanzialmente ad un basso costo sul mercato, adesso il prezzo del pellet è aumentato a livelli spropositati.
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Ed indovinate qual è il Paese che più di tutti consuma pellet al mondo? Esatto, proprio l’Italia. Ma importiamo più dei quattro quinti di questo materiale dall’estero. La salita da paura del costo del pellet, come in diverse altre situazioni, vede il conflitto tra Kiev e Mosca come ulteriore aggravante di una condizione che però già si era acuita verso la fine del 2021.
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Ma è proprio da Ucraina e Russia che arrivava la maggior parte del pellet prodotto nel mondo. E tutto il globo avverte ora lo stesso problema, al quale vanno aggiunti pure i rincari che riguardano i trasporti. A fronte dei 233 euro registrati in media nel 2021, ora siamo arrivati a ben 341 euro al netto dell’Iva ed in riferimento ad un sacco da 15 chili.
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Il prezzo in questo senso è salito dai 4,56 euro ai 5,77 euro. Ed una ulteriore aggravante è costituita pure dalla scarsa produzione interna che caratterizza l’Italia. Siamo fin troppo dipendenti dalle esportazioni e ci vorrà eventualmente molto tempo per invertire il trend. Fino ad allora però la situazione rimarrà complicata.