Il tempo cambia: dipende dal lavoro. E no, non è solo una questione individuale ma una questione sociale bella e buona
Il tempo, adesso ci mettiamo a fare filosofia! Sicuramente parlarne così, in linea teorica e generale, senza dare direttive precise, potrebbe sembrare una speculazione astratta che lascia un po’ il tempo che trova. Insomma, a che vuoi che serva sapere certe cose? sicuramente non ci cambieranno la vita.
Probabilmente, non saranno la scoperta del secolo, ma il tempo per quanto sia trasparente riguarda tutti noi molto da vicino: ci siamo immersi dentro. Pensiamo anche alla maniera che abbiamo di parlare: non posso, domani ho altro da fare. Sono di fretta, sono in ritardo, domani mi alzo presto. Il tempo scandisce con estrema chiarezza tutti i nostri movimenti.
Molti di voi avranno sicuramente anche fatto esperienza del cambio del tempo: tempo che passa più velocemente quando ci divertiamo, poi rallenta all’inverosimile, poi sembra sospendersi e gelarsi. Questo dipende ovviamente dalla nostra reazione emotiva, da come stiamo. Ma non è tutto.
Ti potrebbe interessare anche->Perché il contatto fisico ci provoca benessere? Rsponde uno studio
Il tempo cambia: tutto dipende dal lavoro
Sapevi che ad esempio il tempo dipende anche dal…tempo? Esatto. Il tempo dipende anche da quanto tempo abbiamo già passato. Per i ragazzi il tempo sembra passare statisticamente più lentamente, per aumentare il ritmo man mano che si cresce.
Ti potrebbe interessare anche->Mangiare il riso freddo: quali sono i rischi?
Inoltre, altro fattore che influenza enormemente il tempo è il lavoro. Anzi possiamo dire senza dubbi che il tempo è organizzato sul lavoro. Non scandiamo il lavoro a seconda del tempo ma il tempo a seconda del lavoro. Pensate a come sia cambiata la società e il tempo con esso. Quando i nostri nonni lavoravano nei campi, la vita procedeva in maniera estremamente lenta, in modo che si potessero seguire i ritmi naturali del lavoro a contatto con la natura. Poi vennero le fabbriche, e il tempo fu distinto dal tempo naturale. La giornata e le ore erano scandite dai fischi di inizio e fine turno nelle fabbriche. Il fischio segnava l’inizio del lavoro o l’inizio del lavoro, e basta.
E’ solo con l’avvento dei computer che il tempo è diventata la dimensione fluida e soggettiva che conosciamo.