Dopo la morte la vita cessa di esistere, o almeno questo è quello che credevamo prima di imbatterci in questo studio.
La morte decreta la cessata attività di tutti gli organi, che però possono essere rimessi invita se impiantati in un altro corpo umano ancora funzionante.
Ciò che non sapevamo, è che a quanto pare c’è un organo che può continuare a vivere nonostante la morte del corpo che lo ha ospitato per una vita intera. Sto parlando degli occhi.
Questi, infatti, sono composti da cellule che a quanto pare possono essere riattivate. Analizziamo insieme lo studio che è stato fatto a tal proposito.
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Come si possono riattivare le cellule della retina dopo la morte
Questa ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati su Nature, ha messo in luce come alcune cellule della retina possono tornare a percepire la luce e inviare segnali per comunicare anche dopo la morte. Ma solo se opportunamente nutrite e ossigenate. La ricerca è stata fatta dagli studiosi del John A. Moran Eye Center all’Università dello Utah (Usa) insieme ad altre importanti istituzioni analizzando oltre 40 occhi prelevati da donatori morti.
Per giungere a questa conclusione, i ricercatori hanno analizzato le retine dei topi e quelle umane con lo scopo di ripristinare i fotorecettori, ossia le cellule nervose sensibili alla luce e con cui siamo in grado di vedere. A quanto pare, è proprio la privazione di ossigeno a seguito della morte che porta i recettori a non riuscire più a comunicare con le altre cellule della retina. Per far fronte a questo problema, gli studiosi hanno sviluppato un’unità di trasporto per gli organi del donatore, in grado di fornire agli occhi i nutrienti di cui hanno bisogno e una corretta ossigenazione.
In questo modo, il team di ricercatori è riuscito a far comunicare tra loro le cellule della retina. Allo stesso, proprio come accade durante la vita. In particolare sono state riattivate le cellule fotorecettrici della macula. Ossia la parte della retina che ci permette si vedere i colori e i dettagli, oltre a fornirci una visione centrale. Proprio queste cellule hanno risposto alla luce colorata, alla luce forte e a lampi di luce deboli entro 5 ore dal decesso del corpo.
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