Stanchezza, mal di testa e disturbi alla vista possono essere dei campanelli d’allarme per problemi più gravi, come il tumore all’ipofisi.
L’ipofisi è una ghiandola endocrina situata nel cervello e gioca un ruolo molto importante per l’intero organismo. Gli ormoni da essa prodotti, stimolano l’attività di altre ghiandole a secrezione interna che sono a loro volta indispensabili per lo svolgimento di molteplici attività del corpo. Le secrezione di queste ultime, a sua volta, compiono un’azione inibente sulla produzione degli ormoni da parte dell’ipofisi, generando un equilibrio perfetto.
Non sempre questa ghiandola funziona in modo corretto e ci sono vari campanelli d’allarme che il corpo invia. Tra i vari sintomi del mal funzionamento dell’ipofisi ci sono: mal di testa, riduzione campo visivo e stanchezza. Sono indizi molto comuni che possono indicare qualsiasi cosa, essendo non specifici. Tuttavia è facile associarli all’ipofisi indagando sulla produzione ormonale anomalo che emette l’organismo. Quando si ha difronte un’anomalia del genere, si può andare incontro a quello che è il tumore all’ipofisi, l’adenoma ipofisario.
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L’adenoma ipofisario è un tumore abbastanza raro ma che molte volte si manifesta in maniera benigna, come riporta anche l’Airc. Come accennato i sintomi più comuni sono: mal di testa, problemi alla vista e stanchezza. Tuttavia essendo questa ghiandola importante per la produzione degli ormoni, un altro sintomo può essere l’aumento di peso. Inoltre alcuni si differenzino per genere:
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L’adenoma ipofisario può agire su diversi campi. Se l’anomalia attacca l’ormone della crescita, alcuni sintomi rari possono essere legato alla crescita anomala delle ossa del viso, mano e piedi. Mentre se compisce l’ormone tireotropina si hanno: alterazioni del sonno, depressione, calo di peso e tachicardia. Per diagnosticare questo tumore sono sufficienti una radiografia, una risonanza magnetica e esami del sangue e delle urine. La terapia, infine, consiste: in un intervento chirurgico, o nella terapia farmacologia o nella radioterapia. Il medico sceglierà l’opzione più adatta a ogni caso.