Alcuni esperti stanno cercando di realizzare dei fertilizzanti naturali partendo dalle basi più incredibili. E questo è proprio uno dei casi.
Fertilizzanti naturali e che non inquinano ce ne sono? Si, e siamo noi stessi a produrli, tutti i giorni. C’è un particolare settore dell’industria che si sta concentrando proprio su questo aspetto. Un pò come se parlassimo della possibilità di utilizzare l’acqua al posto della benzina.
Una vera e propria utopia, che però in questo preciso ambito green è possibile realizzare, a quanto pare. Infatti ci sono soggetti attivi nella produzione di fertilizzanti naturali, che sono assolutamente ad impatto ambientale pari a zero e che non costano nulla.
Questi fertilizzanti naturali, come detto, siamo proprio noi stessi a produrli e questa cosa avviene in maniera naturale? Non ci siete ancora arrivati? Sappiate che il tutto è strettamente correlato alla nostra alimentazione, e riguarda la parte centrale e finale dei processi di digestione.
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Fertilizzante naturale, quali sono i problemi per questa applicazione
Si, stiamo parlando dell’urina, che rappresenta l’insieme delle sostanze liquide in eccesso espulse dal nostro organismo. Ma quello che per il corpo umano è uno scarto potrebbe diventare una risorsa preziosa per le coltivazioni.
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Ovviamente la stessa va rilavorata e sottoposta a dei processi specifici in grado di fare confluire al suo interno le sostanze nutritive delle quali terreno e radici necessitano. Nell’urina sono presenti alcune di esse, in particolare potassio, azoto e fosforo. Ed uno studio apposito realizzato dalle Nazioni Unite riferisce di come, all’interno delle acque reflue di tutto il mondo, sia presente una percentuale del 13% contenente proprio tali sostanze.
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Un utilizzo in agricoltura sarebbe quindi conveniente, sfruttando questa quantità. Che su scala globale, pur essendo un 13%, sarebbe comunque una quantità non da poco. Ci sono comunque dei problemi logistici che occorre tenere in considerazione. Come ad esempio la raccolta e la lavorazione del liquido. Senza contare a come le persone potrebbero accettare di portare in tavola dei cibi fertilizzati con urina. Che sembra forse l’ostacolo più difficile da superare.