La scoliosi ha una sua storia, delle caratteristiche specifiche, una diagnosi e una terapia, ma vediamo tutto questo nei dettagli.
In tanti nella giovinezza avranno sentito parlare di scoliosi. Si tratta di una deviazione della colonna vertebrale che si studia da tempi antichissimi. Più in particolare diciamo che è una deviazione laterale e permanente associata alla rotazione dei corpi vertebrali. Come conseguenza si avrà anche una deformità nei dischi intervertebrali.
In parole povere, nel seguire la colonna vertebrale che si estende dal collo al bacino, questa è evidentemente storta, deviata e si può notare molto facilmente in una persona perchè terrà la schiena incurvata. Ci sono tipi di scoliosi congenite e idiopatiche. Di solito appaiono in tenere età e, o si risolvono da sole con la crescita, oppure creano delle conseguenze abbastanza gravi nelle ossa tanto da rendere necessario un intervento.
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Cerchiamo di conoscere meglio questa patologia in modo da creare più consapevolezza e scoprire insieme che cosa hanno scoperto fino ad oggi gli studiosi. Cosa fare come comportarsi è sempre opportuno saperlo.
Scoliosi: le sue caratteristiche
Il termine “scoliosi” deriva dal greco antico “skoliosis” e significa “incurvamento”. Pensate che già Ippocrate, nel 300 a.C., aveva già individuato questa condizione studiando nel dettaglio la colonna vertebrale e ne ha dato una descrizione molto precisa. Non solo, ma ha ideato una serie di strumenti in grado di risolvere la deviazione della colonna vertebrale.
Si tratta di un letto di trazione i cui meccanismi vengono in qualche modo usati ancora oggi per riuscire a correggere la postura di chi ne è affetto. Scoliosi gravi al giorno d’oggi sono molto rare, per la maggior parte si tratta di scoliosi lievi. Per capire se è presente in una persona basta una visita per controllare alcuni aspetti quando la persona si trova in posizione eretta e curva.
Lo specialista potrà osservare se le spalle sono alla stessa altezza oppure no, se una scapola è più evidente rispetto all’altra, se il bacino è sbilanciato. Non solo, ma anche se c’è un’anca sollevata o se la postura tende a piegarsi da un lato.
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Se la persona si curva in avanti saranno poi evidenti altri aspetti come il livello della schiena, se rimane uguale o se c’è una parte che tende a rimanere più sollevata rispetto all’altra.
I vari tipi di scoliosi
In base alla localizzazione della curvatura si hanno diversi tipi di scoliosi:
- lombare
- dorso-lombare
- dorsale
- cervico-dorsale
Inoltre, c’è la scoliosi con curva primaria (70%) che si divide in:
- dorsale o toracica (25%)
- dorso-lombare (19%)
- lombare (25%)
- cervico-dorsale (1%)
Scoliosi con doppia curva primaria (30%):
- dorsale e lombare (23%)
- doppia curva toracica
- toracica e toraco-lombare
Nel 70-80% dei casi si tratta di scoliosi idiopatiche, mentre il restante è rappresentato da scoliosi di tipo congenito. C’è anche da sottolineare come questa condizione appaia più frequentemente nelle donne che negli uomini.
Trattamento della scoliosi
Innanzitutto, uno specialista dovrà tenere conto di una serie di fattori prima di valutare la situazione. I fattori da considerare sono l’età, la maturazione scheletrica e l’entità della curva. A seconda della curva presente si dovrà poi scegliere il trattamento più opportuno.
- Curva fino a 15-20°: nessuna terapia, consigliata attività fisica;
- Da 20 a 35°: si prescrive l’uso del busto ortopedico;
- Oltre i 35-40°: si consiglia l’intervento chirurgico.
Le forme più gravi di scoliosi non permettono alla persona di muoversi liberamente e per questo motivo si sceglie di intervenire chirurgicamente. Lo scopo è quello di bloccare questa importante deformità impedendo l’aggravarsi e potenziali problemi respiratori e neurologici. Naturalmente per il trattamento chirurgico si aspetta la crescita completa delle ossa e comunque si attua nei casi veramente molto gravi.
Attività fisica
In casi di scoliosi lievi viene consigliata l’attività fisica. Questo permette di irrobustire le ossa e i muscoli. Tuttavia, non tutti gli sport sono indicati. Ad esempio, secondo gli esperti non lo sono affatto il nuoto, la ginnastica artistica, ritmica e la danza classica.
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Invece, sono consigliati gli sport di carico in modo da non avere una grande mobilità della colonna vertebrale. Naturalmente queste informazioni sono poi da discutere con un esperto, il quale potrà anche suggerire un tipo di ginnastica adeguata alla situazione.