Si vocifera con insistenza di un aumento del canone Rai a partire dal 2023, con un esborso in più estremamente notevole per tutti.
Aumento del canone Rai, se ne parla da diverso tempo e l’amministratore delegato della Tv di Stato, Carlo Fuortes, ha paventato tale ipotesi nel recente passato in più di una circostanza. Il tutto attestando come giustificazione di questa sua tesi il fatto che la Rai sia fruibile non più solo da un televisore ma anche da smartphone, tablet e pc.
Inoltre l’aumento del canone Rai sarebbe motivato anche dal fatto che, sia sul sito web che mediante app, è possibile fare ricorso della possibilità di fare ricorso ad una vastissima offerta on demand. Grazie alla quale un utente può rivedere i propri programmi preferiti più e più volte ed in qualsiasi momento della giornata.
Alla luce di ciò, i vertici dell’azienda pensano che un aumento del canone Rai sia del tutto legittimo. Ad oggi la cifra da versare obbligatoriamente per chiunque abbia almeno un televisore in casa ammonta a 90 euro. Cifra da suddividere in dieci rate mensili da 9 euro ognuna, da gennaio ad ottobre. Con l’importo inserito all’interno della bolletta della corrente elettrica.
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Aumento del Canone Rai, la cifra ipotizzata sarebbe molto alta
Una cosa che però cesserà di esistere a partire dal 2023, dopo che la Commissione Europea ha ammonito l’Italia sulla illegittimità di questa pratica. Infatti per Strasburgo non sussiste alcun collegamento diretto tra il pagamento del canone Rai e quello della energia elettrica. Quindi occorrerà trovare una soluzione alternativa per fare si che non torni a crescere il malcostume dell’evasione fiscale, dopo che in molti avevano omesso di pagare quanto spettava per il canone.
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Difatti proprio il sicuro aumento degli evasori potrebbe portare a legittimare l’aumento del canone. Sarà il Governo a dovere prendere una decisione in tal senso. Da più parti pare che il prezzo possa addirittura più che triplicare, arrivando a ben 300 euro.
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Un costo comunque in linea con altri Paesi europei nei quali è proprio questo l’esborso per usufruire dei servizi della televisione pubblica. Molto dipenderà anche dalla nuova modalità scelta per veicolare i pagamenti che spettano dal canone.