Un nuovo studio ha individuato altre proprietà di un frutto che premettono di aiutare la memoria e prevenire alcune patologie.
Con l’avanzare dell’età molte persone sviluppano dei disturbi cognitivi che possono essere più o meno gravi. Alcune possono sviluppare delle vere e proprie forme di demenza come il morbo di Alzheimer, ma inevitabilmente con l’età il cervello subirà in ogni caso un declino cognitivo interessando soprattutto la memoria.
Sicuramente conoscete delle persone anziane che non ricordano dove mettono le cose o quello che avete detto loro qualche giorno fa, pur godendo di una discreta salute. Diciamo che alcune persone possono anche fermarsi in una condizione a metà tra il declino cognitivo del tutto normale dovuto all’avanzare dell’età e qualche patologia legata alla demenza.
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Anche in questo caso l’alimentazione è molto importante. Le sostanze che ci sono all’interno di alcuni alimenti possono prevenire alcune forme di demenza e aiutare il cervello. Un nuovo studio ha individuato questa capacità in un frutto che è sempre presente nelle nostre cucine, disponibile tutto l’anno, ovvero la mela.
Il frutto che aiuta la memoria è la mela: ecco come
Una nuova ricerca, condotta per il momento sui topi, ha dimostrato che la mela può essere un toccasana per la memoria. Ricordiamo che la mela è un frutto molto importante da inserire nella dieta, non in quantità esagerate ovviamente. Tuttavia, questo frutto contiene molte vitamine, carboidrati sotto forma di fruttosio, saccarosio e glucosio, molte fibre.
Tra le fibre presenti ci sono quelle solubili in grado di mantenere stabile il colesterolo e quello insolubili che riescono a regolare l’attività dell’intestino. Ci sono diversi sali minerali di cui fare il pieno. Inoltre, contiene molti flavonoidi e antiossidanti, utili a prevenire i tumori. Dopo tutto questo, la recente ricerca che è stata pubblicata sulla rivista Stem Cell Reports ha individuato delle sostanze che possono aiutare il cervello.
Queste sostanze sono state individuate dai ricercatori Tara Louise Walker dell’Università del Queensland in Australia e Gerd Kempermann del Centro tedesco delle malattie neurodegenerative in Germania. Si tratta di alte concentrazioni di fitonutrienti presenti nelle mele e anche in altri frutti che stimolano le cellule cerebrali, andando ad influire positivamente sull’apprendimento e sulla memoria.
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I test condotti sui tipo hanno dimostrato che queste sostanze riescono a far nascere nuovi neuroni se c’è una grande quantità di DHBA e quercetina. Naturalmente questi sono i primi risultati e dovranno essere fatti ulteriori esperimenti e osservazioni per avere maggiori informazioni e più dettagliate.