Che siano e buoni e dalle molteplici proprietà benefiche non c’è alcun dubbio, ma anche gli asparagi possono presentare effetti collaterali non proprio gradevoli.
Che siano e buoni e dalle molteplici proprietà benefiche non c’è alcun dubbio, ma anche gli asparagi possono presentare effetti collaterali non proprio gradevoli. Scopriamone alcuni. Tra i più noti benefici di questi ortaggi troviamo proprietà drenanti e depurative, grazie all’alta quantità di acqua e potassio e alla presenza della asparagina. Inoltre, questi contengono acido folico, importante per le donne in gravidanza o per gli anemici.
Sono anticellulite, contengono poche calorie, stimolano la circolazione sanguigna e regolano la pressione, sono ricchi di antiossidanti e proteggono la pelle. Eppure, anche questi ortaggi incredibili, possono presentare controindicazioni. La prima che ci viene in mente? Una pipì dall’odore cattivissimo e forte. Come mai? Perché gli asparagi contengono acido asparagusico, che contiene zolfo.
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Asparagi, controindicazioni ed effetti collaterali
L’urina dall’odore molto forte è soltanto uno degli effetti collaterali del consumo di asparagi. Un altro effetto negativo? Il gonfiore di pancia. Gli asparagi, infatti, contengono tante fibre, benefiche per il corpo, tra cui l’inulina, che aiuta la salute intestinale. Tuttavia, le fibre possono causare gonfiori di stomaco, crampi e gas. Il tutto avviene a causa dei batteri nell’intestino, i quali scompongono le fibre attraverso la fermentazione.
Queso processo, però, può creare gonfiori non proprio simpatici. Questi ortaggi, inoltre, possono interferire con alcuni farmaci, specie con gli anticoagulanti. Essendo ricchi di vitamina K, gli asparagi aiutano a rafforzare le ossa e a coagulare il sangue. È proprio l’azione di questa vitamina che può far contrasto con i farmaci. Perciò bisogna parlare col proprio medico prima di consumarli.
E ancora, gli asparagi, così come altre verdure, dalle cipolle ai cavolini di Bruxelles, o nei cereali, possono provocare intolleranze. Si tratta, nello specifico, di una intolleranza ai fruttani, o fruttosani, che sono carboidrati che possono dare senso di gonfiore, crampi, meteorismo, stipsi, diarrea e nausea. Si tratta di un’intolleranza simile a quella del glutine, e infatti tanti medici sbagliano diagnosi, confondendole.
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Un’intolleranza simile porta, in molti casi, alla sindrome dell’intestino irritabile, fastidio molto comune tra la popolazione. Infine, il consumo di asparagi è fortemente sconsigliato a chi soffre di calcoli renali, prostatite, cistite o di insufficienza renale. E anche in caso di gotta o di ipeuricemia, a causa della presenza di purine e di acido aurico. Insomma, ci son tanti motivi per consumare asparagi, essendo ortaggi favolosi, ma come per tutte le cose, bisogna anche fare attenzione e informarsi bene.