In merito a questa malattia, una rilevazione svolta su quasi duemila donne in diversi anni ha confermato un modo per contrastare il cancro al seno.
Cancro al seno, come si cura? A quanto pare con l’assunzione di una precisa vitamina. Lo hanno fatto sapere alcuni ricercatori statunitensi, autori di un apposito studio relativo alle percentuali che le donne protagoniste delle osservazioni del caso avevano di contrarre un tumore alla mammella.
Tale studio ha confermato anche come il cancro al seno sia la tipologia più diffusa di malattia tra le donne. Ed anche la più letale. Ma per fortuna la ricerca ha compiuto dei passi in avanti molto importanti, e grazie alla prevenzione ed alla applicazione di terapie specifiche, le speranze di sopravvivere e di sconfiggere questo male sono notevolmente aumentate.
Anche per questo motivo tante volte vengono effettuati degli screening gratuiti. E gli esperti medici del settore consigliano anche di prendersi cura di sé stesse assumendo delle corrette abitudini sia nello stile di vita che in ambito alimentare. Cosa che aiuta notevolmente a diminuire l’esposizione a malattie gravi. Riguardo al cancro al seno, lo studio di cui abbiamo riferito ha confermato un particolare aspetto.
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Cancro al seno, la ricerca conferma: questa vitamina è utilissima
Tutto quanto è connesso ad una corretta assunzione della vitamina D. In base a quanto osservato, è emerso che bassi valori della stessa portano ad aumentare le possibilità di potere contrarre una qualche forma di cancro al seno come anche di malattie autoimmuni e di altre forme di patologie.
Le rilevazioni hanno coinvolto 1862 donne, appartenenti a due etnie ben specifiche. Di queste 562 erano ispaniche e 1300 afroamericane. La scelta dei ricercatori si è concentrata su queste due etnie a causa del colore della loro pelle, tendente allo scuro. Fattore che costituisce una presenza più elevata di melanina. Ma anche perché c’è la tendenza da parte di queste donne ad assumere vitamina D in quantità minori rispetto a quanto servirebbe.
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Le donne in questione avevano una sorella che aveva avuto o che ha ancora un tumore alla mammella. Analizzando i livelli di vitamina D, le abitudini quotidiane e la presenza di altre malattie pregresse, i ricercatori hanno tratto le loro conclusioni, dopo un periodo di osservazione durato nove anni.
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Il quantitativo minimo quotidiano consigliano ammonta a 20 ng/mL. Al di sotto di questo livello, si ha un +21% di sviluppare una qualche forma di tumore al seno. In caso invece di regolare assunzione, la media di protezione sale al 30%.