Olio di girasole, la strategia adottata dalle aziende va contro i diritti dei cittadini. Ecco cosa sta accadendo in queste settimane
L’olio di girasole è tra quei prodotti che negli ultimi mesi hanno iniziato a scarseggiare in Europa con un conseguente aumento dei prezzi. Ma adesso che la situazione si fa sempre più difficile si aggiungono anche altre conseguenze e c’è chi lancia l’allarme.
La carenza e le difficoltà sono reali, l’Ucraina non riesce ad importare più questo prodotto che è usato in tantissime preparazioni e così sia i governi che le aziende sono costretti a fare delle scelte che non sempre vanno a favore dei consumatori. E questa volta il problema è molto grave. Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
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Olio di girasole sostituito dalle aziende: ecco cosa accade
L’olio di girasole sostituito con quello di colza o di palma senza dirlo esplicitamente. È quello che stanno facendo molto aziende alimentari che non riescono più ad approvvigionarsi dell’olio prodotto, fino a pochi mesi fa, in gran parte dall’Ucraina.
L’olio manca ma la produzione deve andare avanti e così viene sostituito da altri prodotti simili che non sempre però sono ideali per la salute delle persone. Il problema più grave non sta però nella sostituzione in sé ma nel non avvisare i cittadini della presenza di altri olii nei prodotti.
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Trattandosi infatti di una situazione di emergenza le aziende chiedono delle deroghe agli Stati che permettono loro di vendere comunque i prodotti senza specificare sulle etichette che ci sia stato un cambio di ingredienti e ancor di più che si tratti di prodotti che possono nuocere alla salute.
L’olio di palma o di colza, infatti, viene importato per lo più dal continente americano, da Paesi come Stati Uniti, Canada, America Latina. Si tratta di prodotti che contenenti OGM, vietati in Europa proprio perché ritenuti dannosi per la salute.
Ecco perché in Francia l’associazione FoodWatch ha lanciato una petizione per chiedere al governo e alle aziende maggiore chiarezza e correttezza nei confronti dei consumatori. La richiesta è quella di aggiornare le etichette rendendole chiare e soprattutto complete e veritiere con tutte le informazioni sugli ingredienti segnalando anche la presenza di eventuali allergeni, la modifica degli ingredienti e l’origine delle materie prime.