Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un disturbo neuropsichiatrico che colpisce il bambino, facendolo entrare in conflitto con le persone adulte.
Il Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP) è un disturbo neuropsichiatrico che colpisce il bambino, facendolo entrare in conflitto con le persone adulte. Siano esse i propri genitori o i propri insegnanti, qualsiasi persona adulta voglia impartire un ordine. I bambini che soffrono questa patologia non riescono a controllare le proprie emozioni o i propri comportamenti.
Rabbia, ansia, frustrazione, sono i sentimenti principali che affliggono chi ne è affetto. Il DOP si diagnostica intorno ai 6 anni di età, quando il bambino inizia le scuole elementari. Non è una malattia facile da diagnosticare, in ogni caso, il piccolo presenta scatti di ira e di aggressione. Scopriamo a cosa si deve questo disturbo e come si manifestano i primi sintomi.
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I sintomi e le cause del Disturbo Oppositivo Provocatorio nei bambini
Pe prima cosa, non si tratta un caso isolato, non deve essere confuso con attacchi isterici o comuni litigi tra figli e genitori. Quelli capitano a tutti, ed è anche normale. Si tratta, più che altro, di una conflittualità costante che il bimbo prova nei confronti dell’adulto. I medici, per la diagnosi, prendono come base temporale sei mesi di irascibilità e di scontrosità continua.
I sintomi del DOP si manifestano sempre in ambito famigliare, ma anche scolastico. In casi più rari anche in altri contesti sociali. In pratica, i bambini affetti cercano sempre lo scontro, hanno desiderio di litigio, spesso sono anche vendicativi e dispettosi. Questa patologia deve essere trattata in modo efficace sin da piccoli, e non deve essere assolutamente sottovalutata.
Se il DOP non viene trattato correttamente, da adulti, queste persone saranno probabilmente disadattate, depresse, asociali e frustrate. Nei casi più gravi, questi individui avranno impulsi morbosi, lesionistici, autodistruttivi. Ma quali sono le cause scatenanti il disturbo?
Le cause scatenanti il disturbo
Non è semplice per un medico affrontare la diagnosi. Questa può essere legata all’ambiente, come nel caso di famiglie troppo fredde, oppure a sistemi educativi troppo rigidi, sia a casa che a scuola. Insomma, fattori di stress e di freddezza incidono profondamente sulla psiche del bambino. La diagnosi di Disturbo Oppositivo Provocatorio tiene conto della frequenza degli attacchi di rabbia del ragazzino.
Il trattamento che i medici hanno a disposizione è molto delicato. Per attuarlo al meglio, si necessita della collaborazione di tutta la famiglia, genitori e fratelli. In casa si deve respirare armonia e serenità, e bisogna impartire regole meno severe. Il bimbo deve imparare a gestire la propria rabbia e a vedere i genitori non come nemici. In alcuni casi, i medici prescrivono farmaci specifici.
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Naturalmente, a incidere sulla diagnosi e sul trattamento da seguire, è la fascia di età del bambino. In età prescolare o nei primi anni di scuola, ci si deve appoggiare a un intervento educativo che comprenda sia la scuola che la casa. Durante l’adolescenza, invece, la terapia diventa più individuale.