Uno studio francese ha esaminato i nitriti e i nitrati presenti nei salumi e ha scoperto una correlazione con il rischio di cancro.
Uno studio francese ha confermato che assumere additivi chimici, soprattutto nelle carni lavorate e nei salumi, aumenta il rischio di cancro. Da anni gli studiosi cercano di condurre quanti più esperimenti possibili sull’argomento e sembra che la risposta sia soltanto una. Studio dopo studio, ricerca dopo ricerca, questo fatto è sempre riconfermato.
I responsabili di questo sono i nitriti e i nitrati. Si tratta di additivi chimici usati nelle lavorazioni per mantenere la colorazione viva, per la conservazione, per combattere la formazione di batteri. Tuttavia, se sembrano essere positivi per il prodotto in sè, il problema inizia quando queste sostanze arrivano nel nostro stomaco.
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Vediamo più nel dettaglio che cosa hanno esaminato in particolare gli studiosi francesi e quali sono state le conclusioni della loro indagine sui nitrati e i nitriti presenti in carne e salumi in relazione al rischio di sviluppare il cancro.
Cancro: il rischio aumenta con carne e salumi
Questa nuova ricerca francese è stata pubblicata sulla rivista scientifica International Journal of Epidemiology. I ricercatori hanno preso in considerazione oltre 100 mila persone e le hanno osservate per 6-7 anni. Tutte queste persone hanno aggiornato gli studiosi ogni sei mesi sulla loro alimentazione. In particolare, hanno fornito informazioni sulle quantità e sui prodotti specifici consumati riguardanti la carne e i salumi.
Oggetto dello studio era l’esposizione dei consumatori a nitrito di potassio, nitrito di sodio, nitrato di potassio e nitrato di sodio. Tra questo gruppo di persone ci sono state oltre 3.000 diagnosi di cancro. Le malattie sono state nella maggior parte dei casi individuate nella prostata e nel seno. C’è stato un aumento del 58% di rischio in uomini che assumevano 0,25 mg di nitrito di sodio al giorno (pari a due fette di prosciutto). Nelle donne, invece, un aumento del rischio del 25% dopo un consumo giornaliero di 0,36 mg di nitrato di potassio.
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Il problema dei nitriti e dei nitrati è che una volta ingeriti e entrati nello stomaco formano nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene. Per il momento la legge italiana prevede che non vengano superati i 150 mg di nitriti nella lavorazione dei salumi ogni chilogrammo di prodotto. È naturale, però, che la preoccupazione per la salute dei consumatori è molto grande ed è necessario assumere carni lavorate e salumi in quantità molto ridotte.