Il periodo dell’adolescenza è uno dei più complicati e difficili da capire dal punto di vista di un genitore. Vediamo 5 miti da sfatare per facilitare la comunicazione genitori-figli.
L’adolescenza è quel periodo intermedio in cui non si è più bambini, ma non si è neanche troppo adulti e responsabili. I ragazzi che attraversano questa fase sono spesso complicati da comprendere, dal punto di vista dei genitori. Ecco quindi 5 miti da sfatare sull’adolescenza che permetteranno di adottare una nuova prospettiva volta alla comunicazione.
L’adolescenza è quel periodo in cui la personalità del ragazzo tende a formarsi e a prevalere maggiormente, a discapito della razionalità. Un turbinio di emozioni attraversano tutti i ragazzi che si trovano ad attraversare questo delicato momento.
I nostri figli cominceranno solo ora ad apprendere concetti quali la coscienza, il giudizio, l’amore per l’altro e l’intuizione. Per i genitori, tuttavia, capire i propri figli adolescenti non è compito semplice.
L’adolescenza spesso è definito come un periodo turbolento in quanto gli ormoni della crescita e dello sviluppo sono al massimo del fermento e dell’attività. Comincia a svilupparsi un nuovo modo di relazionarsi con gli altri, di pensare e di riflettere sulle cose in maniera critica. Vediamo 5 miti da sfatare sull’adolescenza.
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Un genitore potrebbe pensare che il figlio adolescente, a volte, possa reagire in modo esagerato solo per il fatto degli ormoni. Tuttavia non è così, in quanto la crescita e lo sviluppo va al di là della dimensione ormonale. I ragazzi cominciano a sperimentare nuovi modi di pensare e di vedere le cose, sprigionando la loro personalità che, da piccoli, a volte è tenuta nascosta.
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Un altro mito da sfatare riguardo all’adolescenza è che non tutti i ragazzi in questa particolare età si allontanano dagli adulti. Il loro desiderio di avere relazioni sociali è direttamente proporzionale al bisogno intrinseco di essere capiti e compresi, senza giudizi.
Solo così l’adolescente potrà davvero fidarsi e sentirsi al sicuro, instaurando una comunicazione sincera con il suo interlocutore. E’ quindi la fiducia a fare la differenza, non l’età o il grado di parentela dell’altro. Cresce il bisogno di indipendenza e con esso il senso di ribellione che, progressivamente, andrà attenuandosi con l’età.
Un luogo comune è che gli adolescenti non rispettino i confini mancando spesso di rispetto agli adulti. Questo aspetto è legato alla volontà dei giovani di esplorare il mondo, spingendosi al di là dei loro spazi. E’ importante dunque, per lo sviluppo della loro creatività, concedergli degli spazi liberi.
Se da una parte è vero che i ragazzi, in questa particolare fascia d’età vivano delle situazioni in modo molto più intenso, d’altro canto non è altrettanto vero che sono insensibili. La loro percezione delle emozioni è molto profonda e a volte priva di razionalità. Per questo, spesso gli adolescenti sono irrequieti, ansiosi o di malumore. Ancora una volta è bene lasciare loro dello spazio per sfogarsi, senza insistere troppo.
Non è assolutamente vero che i ragazzi non abbiano aspettative, speranze o programmi per il futuro. Anzi, spesso accade proprio l’esatto opposto. Sono talmente carichi di ansia e di aspettative da parte dei genitori da dimenticarsi di vivere con spensieratezza la loro età e i loro momenti.
Immaginare il proprio futuro rappresenta una grande svolta a livello di crescita individuale e ogni ragazzo, ad un certo punto, arriverà a rifletterci. La pandemia ha influito molto sul loro livello di stress, ansia per il futuro e malumore.