Nel mese di maggio dovremmo evitare di tagliare il prato: le conseguenze di questa semplice operazione, infatti, possono essere molto deleterie.
Tagliare il prato a maggio potrebbe compromettere la biodiversità del nostro giardino, fino a rivelarsi una pratica mortale per centinaia di insetti. Scopriamo insieme tutti i motivi per cui in questo mese dovremmo evitare di falciare l’erba.
Il modello del prato inglese è ormai considerato il giardino perfetto per antonomasia: curato, pulito e perfettamente in ordine.
In realtà, però, curare gli spazi verdi affinché non risultino solo esteticamente piacevoli, ma anche funzionali per la fauna domestica è indispensabile.
Proprio per questo, è nata un’iniziativa nota come No Mow May, ovvero Maggio senza potatura, che invita le persone ad evitare di tagliare il prato in questo periodo.
Perché un’operazione apparentemente innocua può rivelarsi molto dannosa per la biodiversità?
Lasciar crescere il prato, anche a costo che il giardino assuma un look lievemente incolto, permette alle piante selvatiche di crescere e proliferare.
Specie come trifogli, primule e margherite, a loro volta, risultano particolarmente preziose per gli insetti impollinatori.
Non solo, infatti, evitare di falciare l’erba con una frequenza eccessiva determina un incremento fino a dieci volte del numero dei fiori ricchi di nettare, ma offre anche un habitat più confortevole e sicuro per costruire nidi e ripari a insetti e altre piccole creature.
Potrebbe interessarti anche: Cura del prato, in autunno è fondamentale. Qualche regola
Chi non vuole rinunciare a tagliare il prato nel mese di maggio per paura che il proprio giardino si trasformi in una foresta incolta può optare per un compromesso.
Quale? Falciare l’erba, lasciando però intatto un piccolo spazio verde. In questo modo, mantenendo alcune piante selvatiche intatte, faremo sì che gli insetti abbiano a disposizione un habitat ospitale.
Del resto, si tratta di una piccola azione, ma più concreta e importante di quanto possa sembrare.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che gli insetti impollinatori – tra cui, in primis, le api – sono a rischio di estinzione a causa dei cambiamenti climatici e dalle tecniche di agricoltura intensiva.
Potrebbe interessarti anche: Prato in balcone, non è un’utopia. La soluzione facile e a portata di tutti
Nel nostro piccolo, così facendo, potremo contribuire a salvaguardare queste creature, la cui azione si rivela indispensabile per la sopravvivenza della nostra stessa specie.
Da non sottovalutare, poi, è la modalità con cui falciamo il prato. Durante questa operazione, infatti, sarebbe preferibile partire dal centro dell’area, per poi spostarsi verso i lati.
In questo modo, gli insetti potranno avvertire il pericolo e allontanarsi dal giardino senza rischiare di essere uccisi.