La distrazione, in certi momenti, può causare un’enorme sensazione di disagio. Vediamo alcuni consigli attraverso i quali combatterla.
Perché siamo distratti anche quando non dovremmo esserlo? La distrazione non dipende da ciò che è esterno a noi, come telefoni, computer o tv, ma dipende dalla nostra voglia di evadere dalla realtà che stiamo vivendo. Gli ultimi studi a riguardo.
Da cosa nasce la distrazione? La società di oggi ne è piena, abbiamo migliaia di stimoli che riceviamo ogni secondo da smartphone, social media, tv e quant’altro. E siamo sempre reattivi, percependo anche informazioni di cui non avevamo bisogno.
Questo plus porta inevitabilmente ad una sensazione di smarrimento e confusione che nel concreto potrebbe tradursi in attimi di distrazione. Talvolta però, questi attimi diventano momenti molto più prolungati e, sul luogo di lavoro o di studio, non è proprio l’ideale.
Molti studi hanno confermato come la distrazione non nasca esclusivamente dagli oggetti più “stimolanti” che si trovano intorno a noi, ma in realtà nasce da un bisogno – comune a tutti – di evadere dalla realtà.
Monotonia e stress sono da sempre nemici della mente umana che, attraverso meccanismi talvolta involontari, cerca di fuggire. Specie in situazioni di disagio, la mente è capace di attuare queste dinamiche. Vediamo ora alcuni consigli per combattere la distrazione.
Potrebbe interessarti anche: Perdita di memoria e concentrazione: quando preoccuparsi e come rimediare
Se sottovalutate un esame universitario, la mole di studio a monte, o gli impegni lavorativi siete già sulla strada sbagliata. Sottostimare o prendere le cose come un gioco fa automaticamente perdere la fiducia e la stima che provate verso di essi. E nel concreto? Non avrete più la giusta motivazione per farlo!
Che guaio se si tratta però di lavoro o di scadenze importanti. Per questo motivo bisogna soppesare ogni impegno e prendersi le dovute responsabilità, senza distrarsi ogni secondo. Fissare l’obbiettivo e raggiungerlo.
Fare sì che un compito noioso diventi divertente è impossibile? No, se puoi immaginare che non lo sia. In italiano non esiste un verbo che traduca il concetto di “romanticize”, idealizzare qualcosa.
Potrebbe interessarti anche: La felicità si allena, gli esercizi per tornare a sorridere non si fanno in palestra
Vedere i lati positivi di quello che si fa è un modo per aumentare la propria motivazione e il proprio rendimento. Ad esempio, se si sta preparando un esame universitario, è utile non farsi appesantire dalla mole di lavoro a monte o dall’ansia dell’esame, ma ricercare il bello e l’elemento interessante nel proprio programma di studi.
Qualcosa che stimoli l’attenzione e la curiosità. Prendere sul serio i propri compiti e – talvolta – idealizzarli sono due ottimi consigli per mantenere alto il livello di concentrazione, senza farsi distrarre ogni secondo. Alla fine, è tutta una questione di priorità!