Phishing, come fare: la Polizia Postale avvisa tutti del pericolo

In caso di phishing come fare per non vedere tutti i nostri risparmi derubati. In che modo possiamo riconoscere le truffe ed in che modo porre rimedio.

Un agente della Polizia Postale al lavoro
Un agente della Polizia Postale al lavoro (Foto ANSA)

Phishing, come fare per riconoscere i potenziali pericoli che potrebbero colpirci e che bisogna fare nel caso in cui ci dovessimo trovare coinvolti nostro malgrado in una truffa. Bisogna sempre stare attenti a come si utilizzano il pc e lo smartphone, perché è da qui che arrivano le minacce.

Nel caso del phishing, come fare per riconoscerlo? Ci sono delle caratteristiche che rendono molto facilmente individuabili i messaggi che, a prima vista, sembrano innocui ed anzi, spesse volte si presentano con al loro interno delle comunicazioni che vanno a nostro vantaggio.

Ma in realtà si tratta di trappole studiate dai cyber criminali con lo scopo di farci abboccare. Da cui il termine “phishing”, perché alla fine l’utente che finisce con il cascarci e con il fornire i propri dati sensibili, pensando di farlo a fin di bene.

Phishing, come fare: attento a questi messaggi

Operazione di prevenzione truffe online
Operazione di prevenzione truffe online (Foto ANSA)

Tutto questo è invece tutto un inganno, del quale ci si accorge troppo tardi il più delle volte. E quando questo succede, non resta che rivolgersi alle forze dell’ordine – alla Polizia Postale oppure alla Polizia di Stato – e sperare di potere recuperare almeno in parte la somma che ci è stata sottratta.

Quali sono i casi di phishing più comuni utilizzati dai malviventi per truffarci? Ecco i seguenti, con comunicazioni che possono avvenire tramite messaggi e-mail o sms, il più delle volte.

  • messaggi da enti ufficiali (INPS, assicurazioni, banche, Poste Italiane…);
  • comunicazioni da siti di e-commerce (Amazon, eBay…) su un pacco non ritirato;
  • avvisi da parte della Polizia giudiziaria o di altre forze dell’ordine per reati contestati (ed ovviamente mai compiuti, n.d.r.);

Tutte queste situazioni culmineranno con un tentativo di farci cliccare su un link in allegato, nel quale saranno presenti dei campi da riempire con i nostri dati personali. I quali includono – a volte anche con pretesti strampalati – pure richieste di inserimento delle nostre coordinate bancarie.

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Phishing, cosa fare dopo: denunciate subito

Poliziotti della Polizia Postale riuniti
Poliziotti della Polizia Postale riuniti (Foto ANSA)

Oppure, si viene rimandati di link in link, con la richiesta pressante di sottostare a dei pagamenti di qualche euro per questo o quel motivo. Ma più in piccolo possono essere riportate delle indicazioni a sottoscrizioni di anche 50 o 100 euro da versare ogni due settimane od ogni mese. Il tutto a nostra insaputa e per chissà quali servizi.

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Per evitare di finire in questa trappola, messaggi del genere (che possono giungere anche via social network o tramite telefonate dirette) vanno immediatamente cancellati senza aprirli. È sempre bene ricordare che qualsiasi ente ufficiale ci inoltrerà una comunicazione solamente dal proprio sito web, tramite l’area utente.

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In tutti gli altri casi si tratterà sempre e comunque di un tentativo di truffa. Se non siete sicuri di ciò che avete fatto, controllate periodicamente il vostro conto. Ed agite sporgendo denuncia contro ignoti nel caso in cui doveste notare degli ammanchi inspiegabili, che non sono direttamente riconducibili a voi.

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