Ci sono novità significative che riguardano il Canone Rai 2023. Dall’anno prossimo non lo vedremo più dentro alla bolletta della luce.
Canone Rai 2023, cosa succederà? È ormai noto ai più che la tassa sul possesso del televisore non sarà più inclusa all’interno della bolletta della corrente elettrica, come era stato a partire dal 2016. L’allora Governo Renzi ebbe la trovata di integrare l’imposta in questione inserendola dentro all’utenza della luce, e per un motivo ben preciso.
Infatti fin in troppi erano soliti non versare il pure tutto sommato contenuto importo del canone, che ammonta a 90 euro suddivisi in dieci rate da 9 euro ciascuna, per un periodo che copre i mesi che vanno da gennaio ad ottobre. Ai tempi il canone Rai costava anche di più, in verità. Nel 2023 cosa cambierà?
Il canone Rai 2023 non sarà più presente all’interno della corrente dell’energia elettrica. La scelta è stata presa in virtù del monito fatto dalla Commissione Europea all’Italia. L’Europa ha giudicata illegittima questa trovata, non riscontrando un collegamento diretto tra i due tipi di esborso.
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Canone Rai 2023, quale sarà l’alternativa
Un primo risultato che purtroppo si prefigura come potenzialmente verificabile riguarderà il fatto che il canone Rai 2023, ed eventualmente anche quelli che verranno in futuro, rischiano ora di finire di nuovo al centro di una massiccia evasione fiscale. Cosa si può fare per impedire tutto ciò?
Si potrebbe imitare quanto avviene in altri Paesi europei. Per evitare che ci siano i soliti furbi si potrebbe fare quello che già avviene in Svizzera e Gran Bretagna, dove la riscossione del canone viene assegnata a delle società specializzate nel recupero crediti.
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In alternativa si potrebbe fare anche come in Francia, dove il canone per la televisione pubblica è invece associato alla tassa sulla prima casa. Oppure ancora, il canone Rai potrebbe sparire, con il gettito mancante connesso dalla sua soppressione che verrebbe ricavato da altri tipi di imposta.
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Ad ogni modo si tratta di un vero peccato, questo cambiamento, perché l’inclusione del canone Rai nella bolletta dell’energia elettrica rappresentava il giusto compromesso per garantire al Governo quelle entrate ritenute necessarie per garantire ulteriore qualità ai servizi offerti dalla Televisione di Stato.