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Alimenti e Nutrizione

Pesce spada, attenzione a quando non è fresco: il pericolo

Pubblicato da
Nadia Fusetti

Il pesce spada è molto diffuso in cucina in questi mesi, ma è necessario fare attenzione perchè se non è fresco può esserci questo pericolo.

Pesce spada (Pixabay)

Mangiare prodotti di stagione è molto importante per la nostra salute. Gli esperti di nutrizione lo consigliano e cercano di sensibilizzare le persone in questo. Sappiamo che è importante assumere frutta e verdura di stagione per fare il pieno di vitamine e sali minerali. Ma è importante anche mangiare il pesce di stagione. Così come la frutta e la verdura, anche il pesce ha i suoi periodi migliori.

Tra il mese di aprile e quello di maggio i pesci che si pescano più frequentemente sono lo sgombro, la seppia, il gambero rosso, alici, cefalo, gallinella, ma il prodotto più pescato, più venduto e consumato è il pesce spada. Si tratta di un pesce predatore molto grande ed è incluso in molte ricette per deliziare il palato e per dare all’organismo le sostanze di cui ha bisogno. Tuttavia, potrebbe esserci un pericolo.

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Vediamo qui di seguito nel dettaglio tutti i benefici di questo pesce di stagione, ma anche le controindicazioni soprattutto se non si tratta di un prodotto fresco.

Pesce spada: il pericolo se il prodotto non è fresco

Piatto di pesce (Pixabay)

Il pesce spada, abbiamo detto, è ricco di sostanze utili per il nostro organismo. Queste sono grandi quantità di potassio, magnesio, fosforo, vitamina A e vitamina B12. Purtroppo, l’acqua in cui vive e si sposta è contaminata, quindi può contenere piccole tracce di mercurio, cadmio e piombo. Sono piccole quantità che, però, a lungo termine possono essere molto dannose. Quindi, è meglio non consumarlo con regolarità.

Detto questo, c’è anche un altro pericolo a cui è necessario pensare. Il pesce spada deve essere consumato fresco. Questo significa prenderlo assicurandosi che lo sia, tenerlo al massimo due giorni in freezer. Se il prodotto non è fresco può essere intaccato da un parassita che si chiama Anisakis. Inoltre, dopo un paio di giorni che il pesce è stato abbattuto si formano parassiti e una sostanza, istamina, molto tossica per l’uomo.

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Importante verificare che l’odore sia di pesce e non di ammoniaca, che la carne sia uniforme e di un bianco rosa vivo, rosa più scuro se il pesce è più anziano. A temperature oltre i 65°, tuttavia, i batteri dovrebbero essere eliminati, ma non tutti. Assoluta attenzione con questo tipo di prodotti.

Nadia Fusetti