Le novità che bisogna conoscere in merito alla Tari 2022: quando si paga e quando c’è la scadenza dei termini utili. Inoltre come si ottengono sconto od esenzione.
Tari 2022, quando dobbiamo pagarla? La tassa sui rifiuti va versata al proprio Comune di residenza, e la cosa va fatta entro una precisa data, oltre la quale verrà superata la relativa scadenza.
La Tari 2022 anzitutto va versata allo scopo di fornire all’amministrazione di riferimento i necessari fondi per potere garantire una efficacia nei servizi di raccolta e di smaltimento della spazzatura. Ed è una tassa a piena discrezione dei Comuni, che possono fissare importi diversi.
Anche le scadenze in realtà non sono univoche ma possono risultare differenti. Esistono differenti modali per pagare la Tari 2022, così come è stato sin dalla introduzione di questa imposta, avvenuta nel 2014. Si va dal pagamento dell’interno importo alla possibilità di rateizzare il tributo.
E qui ecco scattare una prima scadenza. Il 30 aprile è il giorno utile per potere onorare la prima rata, se si decide di procedere con questa tipologia di pagamento. La seconda rata invece ha come data di scadenza il 31 luglio. L’intero saldo va versato entro il 31 dicembre di ogni anno.
Per cui la Tari 2022 presenta per molti una scadenza fissata già ad aprile, nel caso di pagamento a rate. Ma a partire dal 2023 l’Arera introdurrà una diversificazione aggiuntiva per i pagamenti a rate con un importo minimo di almeno cento euro e che riguarderanno situazioni particolari. Tra queste:
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Le modifiche a partire dal 2023 per quanto riguarda la Tari dovranno inoltre facilitare il percorso in situazioni nelle quali un cittadino presenti istanza di rimborso per cifre pagate errate o non dovute. Con i rimborsi che dovranno avere luogo entro i 120 giorni lavorativi successivi.
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Il pagamento si basa essenzialmente sui metri quadri e sugli occupanti di una abitazione e sulla quantità di rifiuti prodotti. Oppure sui costi di servizio legati sempre al numero di occupanti riscontrato. Esistono anche delle agevolazioni in merito, tra riduzione od esenzione della tassa, consultabili tutte cliccando qui.
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Inoltre per le famiglie a basso reddito è possibile usufruire dell’apposito Bonus Rifiuti, che riduce l’importo della imposta tramite apposite agevolazioni. In questo caso è vincolante l’ISEE, che non deve superare le cifre annue di 8.107,5 euro oppure 20.000 euro nel caso di famiglie numeroso (solitamente dal terzo figlio in poi oltre ai due coniugi o partner, n.d.r.).