L’emofilia è una patologia che ancora oggi si sta studiando: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo e qual è il sintomo più diffuso.
L’emofilia è una patologia rara, congenita ed ereditaria, che si presenta esclusivamente nel genere maschile poiché il suo messaggio genetico è associato al cromosoma X. Questa malattia causa un deficit di alcune proteine essenziali per la coagulazione de sangue, difatti chi ne soffre è a maggior rischio di emorragie. Esistono due forme di emofilia: tipo A e tipo B. Inoltre ogni forma può manifestarsi in una tipologia grave o lieve.
I sintomi della malattia sono principalmente:
Questa patologia può essere tranquillamente trattata al giorno d’oggi ed esistono diverse cure che si possono fare. Al centro dei vari trattamenti, c’è la somministrazione della proteina mancante che è la causa della mancata coagulazione del sangue. Un tipo di emorragia tipica dell’emofilia è quella negli arti. In particolare uno studio tedesco ha individuato l’arto più colpito da questa patologia.
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Un team, guidato da Jamil Hmida, Dipartimento di Medicina dello Sport, dell’Università di Wuppertal, ha individuato l’articolazione più colpita per i pazienti con emofilia. Ha valutato l’importanza della fonte di dolore e determinato la prevalenza puntuale del dolore alla schiena. I pazienti con emofilia hanno spesso dolori articolari alle caviglie, alle ginocchia e ai gomiti.
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Secondo i ricercatori dello studio, le emorragie nelle articolazioni e nei muscoli delle estremità inferiori, possono alterare la postura nell’intera catena muscolo-scheletrica. L’ulteriore riduzione dell’attività fisica e il cambiamento nella distribuzione del carico muscolare dovuto all’emorragia e al dolore, porta a squilibri muscolari e a una diminuzione del range di movimento dell’articolazione. Dopo diversi test effettuati in pazienti volontari, è emerso che l’articolazione più colpita da emorragia articolare è la caviglia, seguita dal ginocchio e dal gomito.