Che il fumo di sigaretta faccia male ai polmoni non c’è dubbio, ma non tutti i fumatori più accaniti si ammalano, uno studio fa luce sul mistero.
Che il fumo di sigaretta faccia male ai polmoni non c’è dubbio, ma non tutti i fumatori più accaniti si ammalano, uno studio fa luce sul mistero. Come mai il tumore ai polmoni attacca alcune persone fumatrici e altre no? A tale domanda risponde un recente studio condotto dai ricercatori americani dell’Albert Einstein College of Medicine.
Il risultato è stato pubblicato sulla testata Nature Genetics. Alcuni fumatori accaniti potrebbe sviluppare delle misteriose difese e limitare così l’attacco delle cellule tumorali. Si tratterebbe di una mutazione di DNA che avviene dopo tantissimi anni di fumo e che permette di riparare velocemente ai danni causati dal fumo di sigaretta. Scopriamo di più.
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Mutazione del DNA, dopo anni alcuni fumatori protetti dai danni del fumo?
I ricercatori americani hanno esaminato le cellule epiteliali polmonari normali prelevate da pazienti fumatori e non fumatori. Tra i fumatori sono stati scelti i più accaniti, che fumavano un pacchetto al giorno. I risultati sono stati eccezionali: se il fumo aumenta il rischio di tumore ai polmoni (e questa è una cosa certa!), modifica anche il DNA dell’individuo, nelle normali cellule polmonari.
Questa mutazione accelera il processo di invecchiamento delle cellule polmonari, raddoppiando il rischio di cancro ai polmoni. Dei fumatori, il 20% sviluppa cancro a polmoni, a differenza del 10% dei non fumatori. Ma è qui che avviene il fatto incredibile che ha sorpreso i ricercatori: lo studio, infatti, ha rilevato che, dopo oltre 23 anni di fumo, le mutazioni cellulari rallentano e si fermano.
Fermandosi, le mutazioni cellulari permettono al sistema di riparare ai danni causati dal fumo. Ovviamente non è un invito a continuare a fumare per oltre 23 anni, anzi. Tuttavia, i dati raccolti da questo interessante studio sono fondamentali per identificare i fumatori maggiormente esposti a danni.
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In questo modo, sviluppando ulteriori tecniche e affinando gli studi si potrà capire chi è più soggetto a sviluppare tumori ai polmoni. La prevenzione e la diagnosi precoce sono fondamentali per capire quanta percentuale di rischio hanno un fumatore e un non fumatore di contrarre un tumore.