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Salute e Benessere

Tumore alla prostata: come capire se si è a rischio e cosa fare

Pubblicato da
Nadia Fusetti

Si può capire se si è maggiormente a rischio per il tumore alla prostata, vediamo quindi come capirlo e che cosa fare.

Visita medica (Pexels)

Il tumore alla prostata è il tumore maschile più diffuso. Si tratta di una produzione di cellule incontrollata che avviene in una ghiandola, la prostata. Quest’ultima è di forma rotondeggiante e fa parte del sistema riproduttivo maschile. È posizionata nella parte inferiore dell’addome appena sotto la vescica. Un tumore in questa parte del corpo, però, può essere trattato e debellato nella maggior parte dei casi.

Infatti, di solito si tratta di forme poco aggressive, all’inizio sono asintomatiche, poi si fanno sentire con bruciore nel fare pipì, dolore nella zona pelvica, sangue nell’urina. Un recente studio, tuttavia, ha individuato una mutazione genetica che mette alcuni uomini più a rischio di altri. Per questo sarebbe molto importante che tutta la popolazione maschile fosse ben consapevole di questa informazione.

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La diagnosi precoce, in base a queste informazioni, è assolutamente possibile. Vediamo allora qui di seguito tutti i dettagli che sono stati resi noti recentemente.

Tumore alla prostata: come sapere se si è a rischio e cosa fare

Visita medica (Adobe Stock)

L’Unità Operativa dell’Urologia di IRCCS Istituto Clinico Humanitas ha avviato una serie di ricerche per identificare uomini in buona salute e uomini che portano un determinato tipo di mutazione genetica che li mette maggiormente a rischio. Essere maggiormente a rischio vuol dire che è più probabile di sviluppare la malattia rispetto a chi non ha quella mutazione, ma non è detto che questo accada.

La mutazione genetica che i ricercatori hanno individuato è quella dei geni BRCA2 e BRCA1, la stessa che nelle donne espone alla possibilità di avere un tumore al seno o alle ovaie. Dalle indagini effettuate in migliaia di persone gli uomini più a rischio sono quelli che hanno una madre o una sorella portatrici di questa mutazione. Tuttavia, nonostante la sensibilizzazione che l’Istituto sta cercando di attuare, sono molto pochi gli uomini che si sottopongono ad uno screening per capire se sono a rischio di tumore alla prostata.

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Lo screening consiste semplicemente in una visita dall’urologo e in un esame del sangue. L’Istituto Clinico Humanitas offre anche un controllo annuale per tenere sotto controllo la situazione ed eventualmente intervenire appena succede qualcosa. Diagnosi precoce e trattamento immediato sono una valida soluzione per il problema.

Nadia Fusetti

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