Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’orzo: a cosa fa bene, come cucinarlo, quanto deve cuocere, qual è la differenza tra orzo e orzo perlato.
L’orzo perlato è un cereale proveniente dall’Asia, che affonda le sue radici in un lontano passato. Solo negli ultimi anni ha trovato una nuova linfa vitale, grazie anche al suo utilizzo nell’alimentazione vegana e vegetariana. La sua composizione è molto simile a quella del mais, ma con un maggior quantitativo di proteine e lipidi. Scopriamo come utilizzarlo e quali benefici apporta al nostro organismo.
Quanti tipi di orzo esistono?
Ci sono diverse tipologie di orzo che si possono trovare sul mercato.
Ad ognuna di queste corrisponde a sua volta delle differenze nell’utilizzo. In linea di massima si possono distinguere quattro gruppi:
- Orzo integrale, conserva tutte le proprietà tipiche del cereale. Questo orzo è molto difficile da consumare, perché richiede un lungo periodo di ammollo, prima della cottura;
- Orzo solubile, viene impiegato tendenzialmente per la realizzazione di bevande, come il famoso caffè d’orzo;
- Orzo decorticato, che viene sottoposto ad una lavorazione meccanica per eliminare la parte esterna. Questo sistema riduce la fase di ammollo, da molte ore, a soli 50 minuti. Nonostante tale processo, esso mantiene intatte gran parte delle sue caratteristiche naturali, tra cui l’elevato quantitativo di fibre e di sali minerali;
- Orzo perlato, che viene sottoposto ad un lungo processo di raffinazione. Il processo consiste nella rimozione totale della parte esterna del chicco, affinché assuma una colorazione biancastra. Il grande vantaggio di tutto questo è l’eliminazione della fase di ammollo, perché può essere cotto immediatamente. Lo svantaggio invece, è la perdita delle caratteristiche naturali del cereale. Infatti con questo processo di perdono gran parte delle fibre e delle vitamine. Inoltre, si abbatte anche un buon quantitativo di sali minerali.
La scelta fra queste due varianti dunque dipende principalmente dall’impiego che si vuole fare, dalla tipologia di ricetta e dal gusto personale di ognuno di noi.
Proprietà nutrizionali dell’orzo perlato
Come abbiamo anticipato, le proprietà nutrizionali di questo cereali risultano leggermente più povere rispetto alla variante integrale e a quella decorticata.
Aumentano i carboidrati a discapito della fibra alimentare, che invece è molto utile per favorire la digestione.
Aumentano anche i sali minerali rispetto agli acidi grassi omega 3.
Un quantitativo pari a 100 grammi di prodotto apporta circa 320 kcal, di cui buona parte, ovvero circa l’84% sono dovute ai carboidrati.
Il 10/14% sono costituite da proteine e solo il 2/4% da grassi. Sempre nello stesso quantitativo sono presenti circa 9 grammi di fibra solubile ed insolubile.
I micronutrienti contenuti nella stessa quantità di prodotto sono:
- 189 mg di fosforo;
- 120 mg di potassio;
- 79 mg di magnesio;
- Vitamina A;
- Vitamine del gruppo B;
- Vitamina C;
- Vitamina E.
Orzo: benefici e controindicazioni
Quali sono gli effetti positivi che il consumo di questo cereale esercita sul nostro organismo?
Sebbene sia meno ricco di fibre rispetto ad altre varietà, il contenuto di queste sostanze all’interno dell’orzo perlato risulta comunque sufficiente per migliorare la funzione intestinale, favorendo lo svuotamento gastrico e la regolarità.
Non solo: la presenza di tale nutriente favorisce il senso di sazietà, riducendo la comparsa di attacchi di fame dovuti all’ansia e allo stress.
Per questo, l’orzo perlato è un alimento ideale per chi sta seguendo un regime alimentare ipocalorico.
L’azione antinfiammatoria e depurativa dei nutrienti di questo cereale, inoltre, è particolarmente benefica per la vescica, poiché aiuta a lenire le infiammazioni spesso dettate dalle cattive abitudini.
Infine, essendo ricco di sali minerali, l’orzo perlato esercita un effetto mineralizzante estremamente prezioso per ossa, unghie, pelle e capelli.
Chi non può mangiare l’orzo perlato?
Il consumo di questo cereale è indicato per chi segue una dieta vegetariana o vegana, trattandosi di un cibo di origine vegetale.
Questo prodotto, invece, non è indicato per coloro che soffrono di celiachia, sono intolleranti al glutine o allergici al nichel. In caso di dubbi, è sempre opportuno consultare sempre il proprio medico curante o l’allergolo di fiducia.
Infine, si raccomanda di evitare di mangiare l’orzo anche a chi è affetto dalla sindrome dell’intestino irritabile, poiché la presenza di fibra all’interno di questo cereale potrebbe causare gonfiore addominale e meteorismo.
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Ricette con l’orzo
Gustoso e versatile, l’orzo può essere impiegato nella preparazione di numerose pietanze, sia dolci che salate.
Gli utilizzi più classici prevedono che questo cereale venga usato in sostituzione del riso, all’interno di insalate fredde e minestre.
Tra le ricette tradizionali del nostro Paese, ad esempio, c’è la squisita minestra d’orzo trentina.
In alternativa, è possibile sfruttare questo ingrediente per la preparazione di secondi piatti vegetariani o vegani, come delle sfiziose polpettine a base di orzo perlato e zucchine.
Infine, l’orzo può essere utilizzato anche all’interno dei dolci, dai budini a base di frutta al ripieno per la pastiera in sostituzione del grano e del riso.
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Quanto deve cuocere l’orzo perlato?
Prima di cuocere l’orzo perlato è importante effettuare un lavaggio accurato e profondo.
Successivamente, occorre provvedere all’eliminazione dell’acqua in eccesso, aiutandosi con l’ausilio di un colino a maglie strette.In questo modo verranno eliminati tutti i residui dovuti all’imballaggio e al confezionamento, oltre che eventuali alterazioni del sapore.
L’orzo perlato si può cuocere proprio come il classico riso, mediante la bollitura: basta semplicemente immergere il cereale una volta che l’acqua ha raggiunto l’ebollizione e lasciarlo cuocere per circa 40 minuti.
Affinché il cereale non si indurisca, si consiglia di condirlo con del sale fino solo a 5 minuti dalla fine della cottura.
Infine, è bene prestare attenzione al quantitativo di acqua per la bollitura: la dose deve essere maggiore di tre volte rispetto al quantitativo di orzo.