Emigrare in un Paese diverso dal proprio può far paura, eppure sono molti gli italiani che hanno fatto questa scelta di vita. Cerchiamo di capire perché.
Secondo un recente studio, 3 ragazzi italiani su 10 hanno deciso di andare a vivere all’estero, con la speranza di poter trovare un futuro migliore. Decisione dettata da motivazioni diverse, ma di sicuro forti e prive di alternative migliori. Perché emigrare non è mai una scelta facile.
Cerchiamo dunque di capire quali sono le principali motivazioni che hanno spinto tantissimi giovani a lasciare l’Italia analizzando i dati degli ultimi anni.
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Emigrare per vivere meglio: una coraggiosa scelta di vita
Secondo i dati presentati di recente e contenuti nel Rapporto 2021 della Fondazione Visentini/Luiss, il numero di emigrati che lasciano il nostro Paese aumentano di anno in anno. Se analizziamo solo il 2019, ad esempio, secondo dati del Rapporto Migrantes sugli “Italiani nel mondo”, i giovani emigrati sono stati più di 50 mila (15-34 anni).
Analizzando poi le ragioni, sempre il Rapporto della Fondazione Visentini/Luiss le mette in luce. Le risposte hanno a che fare con un’indagine condotta nella primavera del ‘21, durante la quale sono stati intervistati oltre 3.000 ragazze e ragazzi di tutta Italia. E sono state le seguenti: “ricerca di un lavoro soddisfacente”, “benessere della famiglia”, “difficoltà a crescere professionalmente”, “autonomia finanziaria”, “salute mentale e fisica”, “degrado ambientale”. Per ottenere questi obiettivi, il 29% si è reputato disposto a emigrare all’estero.
Tutte considerazioni aggravate negli ultimi anni dalla pandemia, i cui effetti hanno interessato maggiormente i più giovani. Ma anche dalla più recente guerra tra Russia e Ucraina, che ha portato nuovi dubbi e preoccupazioni su un futuro incerto. Stando dunque ai dati più recenti, comunicati dall’ultima edizione del Rapporto Migrantes 2021, nell’ultimo anno l’aumento della popolazione degli italiani residenti all’estero è stato del 3%. Ma questo dato diventa il 6,9% dal 2019, il 13,6% negli ultimi cinque anni e ben l’82% dal 2006.
E i dati tra uomini e donne sono risultati quasi del tutto equivalenti. Le donne rappresentano infatti il 48,1% del totale degli italiani all’estero. Un numero così alto che può essere dovuto alla volontà sempre più concreta da parte della popolazione femminile di superare quel divario di genere che in Italia è ancora molto presente, anche in termini lavorativi.
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Questo è il quadro complessivo dell’emigrazione italiana all’estero. Una condizione che di certo ha delle ripercussioni anche in termini economici. Considerando il fatto che, secondo il Sole 24 ore, “l’industria del Made in Italy è a caccia di 346.000 talenti”, i quali però hanno deciso di fuggire. Ma possiamo biasimarli?